Resi e rimborsi Coronavirus. Biglietti del treno, aerei, soggiorni, viaggi, abbonamenti, concerti. Sono tante le cose a cui gli italiani hanno dovuto rinunciare a causa del coronavirus . Ma la domanda è: hanno diritto al rimborso o allo stop dei pagamenti? La risposta è sì, seppur non in tutti i casi.
A spiegare il tutto ci ha pensato l’unione nazionale dei consumatori che ha realizzato una guida per spiegare settore per settore come fare per ottenere il rimborso della cifra spesa o lo stop al pagamento se si tratta di abbonamenti non sfruttati.
Partiamo da ciò che dice il codice civile che nell’articolo 1463 spiega brevemente che chi ha pagato per ricevere un servizio che a causa di forza maggiore non dipendente dalla parte non può essere ottenuto, ha il diritto di essere rimborsato.
Trattandosi in questo caso di causa di forza maggiore alla quale il fornitore non si può ritenere responsabile del mancato espletamento del servizio, si ha diritto sì al rimborso, ma non al risarcimento danni.
Rimborsi viaggi
Fino al 3 aprile in caso di viaggi sia in treno, che in aereo o via mare, è possibile chiedere il rimborso entro 30 giorni dalla data di partenza. Dopo il 3 aprile il passeggero ha diritto al rimborso del biglietto o alla possibilità di riformulare la prenotazione in data successiva. Chi ha prenotato anche una stanza in hotel o un soggiorno in appartamento, ha il diritto alla restituzione delle somme versate.
Rimborsi corsi e abbonamenti
La legge al momento vieta di seguire corsi di qualsiasi genere a causa del coronavirus. Per questo si ha il diritto di interrompere i pagamenti e, qualora si è già versato degli anticipi, si può anche chiedere la restituzione delle somme versate limitatamente al periodo in cui non può fruire del servizio. Stessa prassi vale per gli abbonamenti presso strutture sportive come palestre o piscine.
Rimborsi concerti, spettacoli teatrali, eventi
In attesa di indicazioni da parte dell’organizzatore, si ha comunque diritto al rimborso inviando istanza al venditore entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto che vieta lo svolgimento dell’evento.
Rimborsi affitto e mutuo
Il decreto cura-Italia al fine di contenere gli effetti negativi dell’emergenza coronavirus, ha riconosciuto un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione previsto per il mese di marzo 2020.
Per i mutui è possibile richiedere la sospensione delle rate per un periodo fino a 9 mesi per gli autonomi o i professionisti che certifichino un calo del fatturato superiore al 33% dal trimestre successivo al 21 febbraio 2020.