Riforma Pensioni ha ricevuto l’ok dal Governo Draghi risolvendo così i tanti problemi creati al termine della Quota 100. Proprio per questo motivo, dopo varie proposte è finalmente arrivato l’accordo che tutti aspettavano, ovvero Quota 41. L’insistenza dei vari Sindacati e dell’Opposizione hanno così spinto il Governo a lavorare su una nuova riforma, introducendo anche alcune modifiche prima della scadenza della Quota 100 che, avverrà il 31 Dicembre 2021.
La proposta sindacale di Riforma Pensioni prevede così la scelta, ovviamente a carico di ogni lavoratore, di scegliere se andare in pensione a 62 anni oppure rivolgersi a Quota 41. Essa infatti, è la pensione con 41 anni di contribuzione a cui non servono i requisiti relativi all’età anagrafica.
Riforma pensioni, il Governo Draghi sceglie Quota 41
Il Governo Draghi ha accolto in maniera positiva la proposta fatta dai Sindacati, soprattutto in merito a quella che riguarda la Quota 41. Al centro delle battaglie sindacali infatti, resta ancora il pensionamento anticipato a 62 anni, argomento poco gradito da alcuni esponenti governativi che, hanno sempre sperato di poter eliminare Quota 100.
Il Ministro Orlando ha dimostrato la sua disponibilità nel valutare la Riforma Pensioni. Essa infatti giova di una facile attivazione perché basata su rimodellamenti di provvedimenti che già esistono. La volontà da parte dei Sindacanti è quella di cambiare la classica modalità di calcolo in merito all’importo dell’assegno delle pensioni anticipate.
Il Governo invece, sta pensando come poter eliminare le misure sopra riportare che somigliano molto a un proseguo della classica Quota 100. Oltre alla Quota 41, in questi ultimi giorni si sta ipotizzando la proroga anche dell’Ape Sociale e dell’Opzione Donna fino al 2022.
Oltre alle varie proposte, all’interno del Governo si sta pensando ad una pensione contributiva di garanzia per i giovani. Essa non è altro che una misura per sostenere ed aiutare i ragazzi che fanno fatica a maturare i vari requisiti pensionistici.