Rossella Petrellese ha trovato la morte a soli 22 anni. Era andata a fare un intervento in America. Rossella ha vissuto una vita molto difficile, tra la malattia e la sofferenza. La fede, tuttavia, le è stata utile per superare le avversità della vita, per ritrovarsi.
Come ha ammesso lei stessa, ha pensato anche al suicidio. Poi, un giorno, ha ricevuto una illuminazione. Proprio nel suo testamento, infatti, possiamo leggere una frase importante, che ci permette di capire la giovane. “A chi servirà la mia vita malata, in questo modo?”
La storia di Rossella Petrellese
Noi siamo persone che talvolta si fanno prendere dallo sconforto. Certi giorni crediamo che non ci sia luce, ma non dovremmo mai pensarlo. Anzi, non dovremmo permetterci di stare in questo modo, come ci ha insegnato Rossella. Sono affermazioni inutili, che fanno solo del male.
La Petrellese, infatti, ci spiega che Dio ci vede nell’anima, nel cuore e che nessuna vita è inutile. Ognuno di noi ha una storia in questo mondo, ha un tragitto da seguire. Possiamo trovare il Signore proprio nelle piccole cose, nei dettagli che fanno la differenza.
Dal diario di Rossella, troviamo la seguente affermazione: “Credevo che la mia vita fosse stata solo uno sbaglio, per tutti, perfino per me, ma Tu l’hai voluta, prima di tutti, Tu hai desiderato che io nascessi e che io vivessi, nonostante tutto (e tu sbagli non ne fai). Anche se io stessa sono tutta sbagliata, non importa, ciò che importa è che tu mi ami di un amore immenso”.
Mai un giorno senza Dio
Il mistero della vita non è sempre possibile da capire. Eppure, come spiega Rossella, è meglio essere muti, ciechi, sordi ma mai stare senza Dio. Dio è in ogni cosa, dalla più grande alla più piccola. Un giorno senza di lui è un giorno sprecato. Dobbiamo avere fede e dedicarci alla preghiera, come Rossella.
Lei ha spiegato che il dolore e la sofferenza l’hanno piegata. Le hanno mostrato che nella vita c’è altro, oltre al dolore fisico. Dobbiamo ispirarci alla sua vita. Capire che c’è Dio alla fine di ogni cosa, che lui è nel nostro percorso interiore. Andremo verso di lui, guideremo la nostra vita verso un nuovo giorno.
E a quel punto vedremo davvero il sorgere del sole. Scorgeremo Dio tra le nuvole, risponderà alla nostra preghiera e ci amerà, come figli suoi, come figli mancati. A Rossella Petrellese.