Un uomo in provincia di Brescello per diversi anni ha rubato l’energia elettrice manomettendo il proprio contattore, fornendo così la corrente necessaria all’appartamento del proprio genitore. I fatti sono iniziati prima dell’ondata di Covid nel lontano 2017 quando, un residente della cittadina di Reggio Emilia aveva infranto la giustizia.
Il 19 febbraio del 2017 un controllo portò a galla la manomissione del contatore da parte dell’uomo che, fin da subito si è giustificato in un modo inaspettato. Quest’ultimo infatti, aveva spiegato come il suo gesto fosse dovuto solo ed esclusivamente per aiutare suo papà malato e anziano.
L’uomo ha spiegato come non potesse in nessun modo lasciare il proprio genitore da solo in casa al buio. È proprio per questo motivo che, lontano dagli occhi dei vicini, ha deciso di manomettere il contatore rubando l’energia elettrica.
Il 43enne aveva allacciato abusivamente il cavo Enel, scoperto dai tecnici durante un controllo inaspettato. Il reato di furbo su fin da subito messo al vaglio del giudice che solamente di recente ha deciso di assolvere l’uomo spiegandone il motivo.
Ruba l’elettricità per il padre malato e anziano: il giudice lo assolve

Stando a quanto riportato nei fogli del giudice, il titolare del contatore aveva utilizzato due diversi cavi di rame allacciandosi all’ingresso della rete che ne distribuiva l’energia.
L’uomo interrogato dai carabinieri aveva affermato: “Confermo di essere stato materialmente l’esecutore della manomissione, non ricordo quando ma ho fatto la manomissione. Riferisco di aver commesso il fatto poiché mio padre, avendo problemi di salute, non poteva stare senza energia”.
L’avvocato difensore ha in più occasioni spiegato come il 43enne avesse dei problemi economici che l’hanno poi spinto a fare un gesto contro la legge. Proprio a seguito di questo, il giudice ha deciso di assolvere il cittadino ‘giustificando’ il gesto a causa di gravi problemi economici.
Il giudice Stefano Catellani ha affermato: “l’imputato aveva giustificato il prelievo con le precarie condizioni di salute del padre. il fatto è pacifico nonostante ruba l’elettricità. L’unico soggetto che poteva trarre vantaggio dalla manomissione dell’impianto era proprio l’imputato”.
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Il 43enne è stato così assolto senza nessuna conseguenza anche se quest’ultima non è un’assoluzione con una formula piena. Per ora l’uomo è tornato a casa dal genitore da innocente, potendo così mettere da parte tutti ciò che è accaduto.