Il Santo del Giorno 10 Aprile è Sant’Ezechiele. Nato a Gerusalemme e spirato a Babilonia, è uno dei profeti più importanti inviati da Dio sulla Terra. La sua era una famiglia di sacerdoti, ma continuò a vivere come un profeta fino alla fine dei suoi giorni.
Durante i primi tempi, nessuno ascoltava mai le sue profezie. Cercavano di allontanarlo, ma quando poi alla fine la città di Gerusalemme cadde, il popolo capì la sua importante. Si impegnò a ricostruire la Città Santa ogni giorno.
I testi biblici che sono giunti ai giorni nostri narrano di come Ezechiele riuscì a profetizzare degli accaduti a Gerusalemme anche quando si trovava distante a 2000 km. Sant’Ezechiele si considerava un anticipatore del Messia.
Il suo obiettivo e compito per tutta la vita è stato quello di guidare e di vegliare sui popolo, di consigliarlo sulla fede e su Dio. Infatti, ha sin da subito cercato di convertire i popoli, di portare la parola di Dio in Terra.
“Giunse a me la parola”, ecco cosa diceva quando spiegava le sue profezie e le visioni. Una testimonianza di grande fede, che apre il cuore e che mostra il cammino della sua vita a tutti i fedeli.
Santo del giorno 10 Aprile: Sant’Ezechiele
La preghiera per Sant’Ezechiele, poche parole per chiedere la sua potente intercessione. Il Santo Profeta, mandato da Dio sulla Terra, è molto venerato, ci guida e ci ascolta in ogni occasione, in tutti quei momenti in cui siamo in difficoltà.
Riguarda, Dio onnipotente, la nostra debolezza e perché ci grava il peso del nostro mal operato, ci protegga la gloriosa intercessione del tuo beato martire e profeta Ezechiele.
Commemorazione di sant’Ezechiele, profeta, che, figlio del sacerdote Buzì, al tempo dell’esilio nella terra dei Caldei fu onorato della visione della gloria del Signore e, posto come sentinella sulla casa di Israele, rimproverò l’infedeltà del popolo eletto.
Predicendo la distruzione ormai prossima della città santa di Gerusalemme e la deportazione del popolo; presente egli stesso in mezzo ai prigionieri, tenne viva la loro speranza, profetizzando che le loro ossa inaridite sarebbero risorte a nuova vita.