Santo del giorno 6 Giugno, Corpus Domini Con questa festa onoriamo e adoriamo il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra “vita nello Spirito”. L’Eucaristia è la festa della fede, stimola e rafforza la fede. I nostri rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un gran coraggio e una grande fede per dire: “Qui c’è il Signore!”.
Oggi 6 giugno si celebra il Corpus Domini che rievoca una circostanza liturgica ovvero la liturgia della Messa nella Cena del Signore svolta il Giovedì Santo. Papa Urbano IV ad Orvieto istituì la solenne cristianità universale con la bolla del Transiturus dell’11 agosto 1264. La Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo venne chiamata in forma straordinaria dal rito romano Festum Ss. Mi Corporis Christi. Essa è comunemente chiamata in latino Corpus Domini ovvero il “Corpo del Signore”.
In Italia invece viene chiamato Corpus Christi oppure semplicemente il “Corpo di Cristo”. Essa nei paesi di lingua inglese e spagnola è una solennità molto importante dell’anno liturgico della Chiesa Cattolica. Quest’ultima si festeggia il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità. In altri paesi come l’Italia invece viene festeggiato la domenica successiva.
Santo del giorno 6 Giugno: Preghiera per la festa del Corpus Domini
Signore Gesù, Tu sei il Pane vivo, Tu sei il pane di Dio, Tu sei il Pane disceso dal cielo, Tu sei il Pane per essere mio cibo. Quando mi accosto a Te nella comunione, fa’ che comprenda la profondità di questo mistero! Tu sei sempre pronto ad incontrarmi: fa’ che io cammini verso di Te, fa’ che io permetta di essere attratto da Te.
Fa’ che ci sia sempre in me un’assoluta disponibilità, perché Tu possa travolgermi con la forza del tuo amore, e da questo mondo condurmi al Padre.
Quando vieni a me nella comunione, illuminami per capire che mi sto sottomettendo alla tua azione divina. Donami la capacità di scoprire di essere faccia a faccia con il mistero del tuo amore per me. Fammi comprendere la tua chiamata, quella vocazione personale, ineffabile e misteriosa, a divenire una “cosa sola con Te e il Padre”. Radica in me la convinzione di appartenere a Te, di essere tuo possesso.
Conferma in me il tuo dono, il dono completo di Te stesso a me! Si, o Signore, voglio appartenere a Te, così da poter dire con l’apostolo Paolo: “Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”.
Preghiera
Signore Gesù, credo che sei nell’Eucaristia, vivo e vero. Tutto ciò che fa di Te una Persona, il Figlio dell’uomo ed il Figlio di Dio, tutto è presente. Credo che sei presente Tu, nato a Betlemme dalla Vergine, crocifisso sul Calvario, risorto il terzo giorno ed ora nella gloria alla destra del Padre.
La tua Presenza, Signore, è misteriosa e invisibile; se anche non vedo nulla, se anche non sento nulla, credo fermamente , o Signore, che Tu sei realmente presente, perché Tu l’hai detto! Quando sei venuto in mezzo a noi, in terra di Palestina, nascosta era la tua divinità, evidente la tua umanità. Ora nel mistero eucaristico, velata rimane anche la tua umanità.
Questo esige fede grande, questo reclama fede viva. Signore, accresci la mia fede, Signore donami una fede che ama. Tu che mi vedi, Tu che mi ascolti, Tu che mi parli, illumina la mia mente perché creda di più; riscalda il mio cuore perché ti ami di più! La tua Presenza, mirabile e sublime, mi attragga, mi afferri, mi conquisti. In ginocchio professo la mia fede in Te: “Signore mio e mio Dio”!
Signore Gesù, fa’ che la mia adorazione sia un atto di amore; fa’ che sia un movimento del cuore e del pensiero: amore e pensiero per Te, Persona amata, qui presente.
La mia preghiera non sia fatta di formule ma di partecipazione interiore. I miei occhi fissi su di Te, il mio interesse incentrato su di Te, dicano il mio amore per Te.
Apri la mia vita a Te così che possa dirti: “Eccomi!”
E aprendomi a Te nascerà il bisogno di comunicare, pregare, adorare e ascoltare. E tutto questo per amore! Sarà un darti del tu, sarà parlare con Te senza pose, con tono familiare e amico, sarà un dialogare con Te col cuore in mano e con totale fiducia.
Se è vero, o Signore, che quando prego ti guardo, è ancor più vero che Tu guardi me: mi guardi con i tuoi occhi colmi d’amore. Si crea allora un incrocio di sguardi: io ti ascolto e Tu mi ascolti, io ti ricordo e Tu mi ricordi, io ti cerco e Tu mi cerchi, io ti parlo e Tu mi parli.
Questa, o Signore, è la reciprocità dell’amore. Come Maria: Tu l’hai guardata e amata e lei in religioso ascolto, ha capito. E ha risposto: “Eccomi, avvenga di me quello che hai detto”.