I benzinai ancora una volta hanno deciso di scendere in piazza organizzando un nuovo sciopero che si durerà diversi giorni. Le varie organizzazioni sindacali dei gestori di impianti autostradali hanno così deciso di fermare i distributori di benzina per ben 72 ore.
La decisione ufficiale è stata proclamata nella giornata di ieri dalle organizzazioni delle categorie: Faib, Fegica ed Anisa. Quest’ultimi, infatti, incroceranno le dita e smetteranno di lavorare per circa 3 giorni lasciando così in gravi difficoltà tutti gli automobilisti.
Lo sciopero questa volta non avrà la durata di un solo giorno ma continuerà per diversi giorni. Alla base di quest’ultima decisione di sarebbe la bozza di un decreto interministeriale a cui il Governo stava discutendo e che potrebbe prendere campo nei prossimi mesi.
Scioperi benzinai: Stop di 3 giorni dal 13 al 16 dicembre
La nuova bozza del decreto interministeriale è stata criticata a lungo da parte delle organizzazioni sindacali. Quest’ultima affermano che tale: “Non prevede alcuna razionalizzazione della rete per una maggiore efficienza, ripropone un sistema di imposizione di royalty ad esclusivo vantaggio della rendita di posizione dei concessionari”.
“Non contiene una riforma regolatoria che possa consentire recupero di economicità finalizzato ad abbattere la differenza abnorme di prezzi tra viabilità ordinaria e autostradale. Viola le norme di settore poste a tutela della continuità delle gestioni e dei livelli occupazionali” hanno affermato i sindacati.
Le varie associazione hanno così denunciato: “Lo stato di assoluto degrado a cui sono state sottoposte le aree di servizio autostradali, sia in termini di prezzi dei carburanti e della ristorazione. Del tutto abnormi e fuori mercato, sia in termini di standard qualitativi”.
Nelle settimane scorse i sindacati avevano già scritto a Ministri dell’attuale Governo ma senza avere nessuna risposta in merito.
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Proprio per questo motivo, gli scioperi dei benzinai avverranno per circa 3 giorni ovvero dalle ore 22 del 13 dicembre fino alla stessa ora di venerdì 16 dicembre. Una decisione presa per protestare in merito alla riforma che il Governo potrebbe mettere in atto a breve.
