Dopo le brutte dichiarazione che Salvatore Parolisi ha rilasciato nel programma Chi l’ha Visto?, che hanno scatenato l’indignazione non solo dei familiari ma anche di moltissimi ascoltatori del programma, ha portato allo stop dei permessi premio richiesti anche dall’avvocato della famiglia della povera vittima Melania. Nelle ultime ore però una nuova istanza potrebbe aggravare ulteriormente la posizione di Parolisi.
Salvatore Parolisi dopo le ultime dichiarazioni a “Chi la visto?” ha scatenato diverse polemiche che hanno portato il pm a revocare i permessi premio ottenuti nel corso degli anni in carcere. È proprio quest’ultimo attraverso le sue parole ad aver scatenato la rabbia della famiglia Rea.
Di recente stando a quanto riportato da Fanpage, l’avvocato della famiglia attraverso il magistrato ha richiesto l’istanza per la revoca dei permessi e una pena maggiore.
Sconto di pena per Parolisi, la famiglia chiede l’istanza: “Con le nuove leggi sarebbe all’ergastolo”
La famiglia dell’ormai scomparsa Melania Rea ha voluto chiedere formalmente al magistrato di sorveglianza se fosse possibile non concedere uno sconto di pena e dunque la libertà anticipata a Salvatore Parolisi.
Richiesta nata direttamente dopo la decisione dello stesso Tribunale di Milano di sospendere i permessi premio dopo che quest’ultimo ha tolto la vita a sua moglie. L’istanza fa riferimento prettamente ai 45 giorni di sconto pena che ogni 6 mesi di detenzione gli permetterebbero di uscire anticipatamente dal carcere, rispetto al tempo pattuito, precisamente 20 anni.
Con un’istanza scritta, l’avvocato della famiglia di Melania Rea, Mauro Gionni ha chiesto al Tribunale di non concedere la liberazione anticipata a Salvatore Parolisi.
L’intervista che Salvatore Parolisi ha rilasciato in televisione aveva già portato il tribunale a sospendere i permessi premio che gli erano stati concessi fino ad ottobre di quest’anno. Sempre secondo l’avvocato della famiglia: “I criteri per i permessi premio sono simili a quelli che giustificano la concessione della cosiddetta liberazione anticipata”.
Ha poi voluto aggiungere: “Ha preso 20 anni solo perché all’epoca gli fu contestata una unica aggravante e cioè la cr****à. Quella unica aggravante cadde in Cassazione”. Inoltre: “Parolisi oggi avrebbe preso l’ergastolo, con o senza cr***tà, perché le norme sono mutate. Nel codice penale è stata aggiunta come aggravante per l’ergastolo il fatto di uc*****e il coniuge, non presente ai tempi”.
Ha voluto spiegare l’avvocato durante la sua istanza, aggiungendo: “Non solo, oggi non avrebbe potuto fare l’abbreviato, con lo sconto di pena. Come invece era consentito all’epoca. Giuridicamente, quindi, in ordine alla pena, oggi sarebbe stato diverso, avrebbe preso l’ergastolo”.
La famiglia di Melania Rea
Per la famiglia della povera Melania: “Le dichiarazioni di Parolisi dimostrano l’assenza di consapevolezza del rispetto per le vittime di reato, la defunta moglie. Accusata di essere la causa dei suoi tradimenti, e la suocera, colpevole di essere stata invadente dopo la nascita della figlia”.
Infine, secondo l’istanza: “Rilasciare un’intervista con un simile contenuto, durante la prima uscita per un permesso premio, dopo tanti anni di reclusione. A nostro avviso, è ostativa alla concessione della liberazione anticipata, perché sintomatica della non adesione del condannato al programma rieducativo. Non solo per il semestre oggetto di valutazione ma anche per i successivi”.