Stato di emergenza coronavirus. Il Consiglio dei Ministri su proposta del presidente del consiglio Giuseppe Conte ha prorogato lo stato di emergenza fino al 15 ottobre 2020 in conseguenza “all’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale da parte della Organizzazione mondiale della sanità (OMS)” – si legge nel comunicato.
Il provvedimento mira a prorogare le disposizioni contenuti nei decreti legge n.19 e 33 del 2020 che consentono di adottare specifiche misure di contenimento dell’epidemia.
Il premier Giuseppe Conte ha parlato di “una scelta inevitabile e obbligata, fondata su valutazioni e meramente tecniche. Una scelta che non lede l’immagine dell’Italia né ha intenzione di drammatizzare e alimentare paure ingiustificate nella popolazione. Se ci assumessimo la responsabilità di non prorogare lo stato di emergenza, dobbiamo essere consapevoli che cesserebbero di avere effetti le ordinanze” – ha detto.
Proroga stato di emergenza coronavirus: cosa cambia
La proroga dello stato di emergenza permetterà al governo innanzitutto l’allestimento e la gestione di strutture sanitarie temporanee per le persone risultate positive al covid-19.
Permetterà inoltre il reclutamento di personale sanitario e di volontari della protezione civile per la gestione dell’emergenza. Sarà inoltre possibile istituire delle “zone rosse” con divieti rigidi e controlli rafforzati in caso di necessità.
Sarà possibile adottare lo smart working senza la necessità di accordi individuali, mentre il decreto Rilancio ha riconosciuto il diritto allo smart working ai lavoratori con figli minori di 14 anni per tutta la durata dello stato d’emergenza.
Per quanto riguardo le pensioni proseguirà l’anticipo dei termini di pagamento con l’obiettivo di garantire un ingresso contingentato all’interno degli uffici postali.
Lo stato d’emergenza permetterà anche misure speciali per la scuola come l’acquisto di banchi e tutto il materiale necessario alla sicurezza degli alunni e degli addetti ai lavori. Il tutto avverrà saltando alcuni passaggi burocratici per l’affidamento degli appalti che seguono percorsi agevolati.
Bloccati anche i voli verso paesi a rischio. Al momento in Italia non possono entrare cittadini provenienti da 16 paesi.