Stefano Tacconi torna a casa dopo il lungo e difficoltoso periodo che l’aveva visto protagonista. Negli ultimi anni l’ex portiere aveva dovuto affrontare la malattia che l’aveva particolarmente debilitato e segnato nel profondo.
Tutti ricordiamo infatti come, circa un anno e mezzo fa, Stefano fu protagonista di un’inaspettata emorragia cerebrale che, l’aveva obbligato ad un delicato ricovero. Finalmente a distanza di tempo però, l’intera famiglia che gli è rimasta sempre accanto e i numerosi fan, hanno potuto festeggiare un traguardo importantissimo.
L’ex portiere nei giorni scorsi è così tornato a casa riprendendo pian piano la sua vita e la sua quotidianità. Un momento speciale per sua moglie Laura ma anche per i suoi amati quattro figli Andrea, Virginia, Alberto e Vittoria.
Nelle ultime ore a rompere il silenzio in merito alle sue condizioni e alla voglia di tornare a vivere è lo stesso Tacconi. Ecco le sue parole.
Stefano Tacconi torna a casa dopo la malattia: “Finalmente cucino di nuovo io”

L’amato ex portiere della Juventus lo scorso sabato ha potuto abbandonare l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Quest’ultimo infatti, si trovava al suo interno da circa quattro mesi in cui ha svolto un programma di riabilitazione nella struttura voluta da Padre Pio.
Da sempre Stefano ha manifestato la sua devozione nei confronti del Santo che, gli è stato accanto anche in questo lungo e difficile periodo della sua vita. Il buon umore del campione è tornato a farsi sentire tanto da aver preso in mano la direzione della cucina.
“Adesso finalmente cucino io, così mangiare qualcosa di buono” ha affermato Tacconi organizzando domenica sera delle buone orecchiette alle cime di rapa. Quest’ultimo è pronto a tornare alla normalità: “è il traguardo di tutta la nostra famiglia. Non ci siamo mai abbattuti, ci siamo aiutati e dati conforto a vicenda. Abbiamo tutti lottato con lui” spiega il figlio Andrea.
Stefano Tacconi ora pensa a riprendere le forze e subito dopo alla sua vita da imprenditore del vino con la sua inconfondibile etichetta “Junus”.