Tasse. Dalla legge di Bilancio allo studio è emerso che il Governo ha a disposizione un tesoretto di ben 8 miliardi da poter spendere per ridurre il peso fiscale su alcune categorie mettendo mano a Irpef, Irap e pensioni. Ma a cosa dare priorità?
Secondo la Cgia (Associazione Artigiani e Piccole Imprese) la fetta maggiore dovrebbe essere spesa per tagliare l’Irpef sui redditi delle persone fisiche. In questo modo i lavoratori avrebbero più soldi in busta paga che favorirebbero i consumi. Di conseguenza le piccole e medie imprese ne beneficerebbero aumentando il fatturato.
Il taglio dell’Irap, invece, favorirebbe maggiormente le grandi imprese a discapito delle medie e piccole soffocate da un anno e mezzo di pandemia e con maggiori problemi rispetto a quelle con un fatturato maggiore.
Dello stesso avviso lo sono anche le sigle sindacali Cgil e Cisl d’accordo sul fatto che si debba favorire la riduzione dell’Irpef per favorire i dipendenti e i pensionati. “È il momento di fare questa scelta vista la crescita dei prezzi e l’abbassamento di pensioni e salari in questi anni” – ha affermato il segretario della Cgil Landini.
Tasse: 7 miliardi di risparmio ai lavoratori e 1 miliardo alle imprese
Stando a quanto riporta Il Giornale la ripartizione dei tagli dovrebbe essere: 7 miliardi da destinare ai lavoratori e 1 alle imprese. Secondo le prime indiscrezioni, il taglio Irpef si avrebbe con lo scaglione del 38% per i redditi compresi fra 28 a 55mila euro che passerebbe al 35%, e dal 27% al 25% per i redditi inferiori dai 15 ai 50mila euro.
Una riduzione che porterebbe nelle tasche degli italiani un bel tesoretto da poter spendere sul mercato.
Secondo la simulazione di Repubblica il beneficio è massimo per un reddito di 60 mila euro (970 euro) e poi arriva a 270 euro per chi ne guadagna da 75 mila in poi. In termini percentuali chi ha 45 mila euro di redditi porta a casa il 6% di tasse in meno. Ovvero 770 euro l’anno.
Per le imprese è stato delineato invece uno schema di massima per la riduzione dell’Irap su base “verticale” che costerà poco più di un miliardo e che prevede l’abolizione dell’imposta regionale sulle attività produttive per le persone fisiche, per tutte le ditte individuali e i lavoratori autonomi.