La maggior parte degli italiani sono alle prese in questo periodo con l’inoculazione della terza dose di vaccino contro il covid-19. Una dose chiamata booster volta a far ritornare in alto la percentuale di protezione che dopo 5 mesi abbiamo visto calare vertiginosamente.
La buona notizia che a differenza delle altre due dosi, questa terza protegge praticamente da subito. Il nostro sistema immunitario è programmato per proteggerci dagli attacchi che provengono dall’esterno ed è dotato di ottima memoria.
E così se gli si presenta per la terza volta uno stesso corpo estraneo come il vaccino sars cov 2, la reazione sarà di sicuro rapida: le forze che metterà in campo per difenderci, ossia gli anticorpi, saranno quindi già pronte senza troppi indugi. In questo modo saremo protetti in modo più tempestivo fermo restando che nelle due settimane successive esso si consolida portando al massimo il livello di protezione.
“Fondamentalmente le cellule immunitarie mantengono la memoria verso gli antigeni estranei all’organismo, hanno già questa memoria del virus e quindi il booster con la terza dose è già subito attivo; poi si consolida nelle due settimane successive” – ha detto Roberto Luzzati, professore di Malattie infettive dell’Università di Trieste a Il Messaggero.
Resta da capire se dopo la terza dose di vaccino sarà necessaria anche una quarta
Resta ora da capire se dopo una terza dose di vaccino sarà necessaria anche una quarta nei prossimi mesi. Secondo Luzzati sarà molto probabile. “Una quarta dose sarà molto probabile. Nel lasso di 4-6 mesi è ipotizzabile somministrarla almeno per la popolazione fragile e sopra i 60 anni” – ha detto.
Questo dipenderà ovviamente dall’andamento della pandemia ma “verosimilmente sulla base dell’andamento epidemiologico una nuova dose sarà possibile per tutti, forse nel prossimo autunno, visto che stiamo andando incontro alla primavera”.
Attenzione però perché sarebbe inutile farla con lo stesso preparato attuale. “È assolutamente inutile fare una quarta dose con gli stessi vaccini. Quello che si potrebbe fare nel caso in cui si dimostrasse che contro la nuova variante la protezione con il booster decade in modo significativo entro 4-6 mesi, è di utilizzare per la quarta inoculazione un vaccino aggiornato” – ha detto Mauro Pistello, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’Università di Pisa e vicepresidente della Società italiana di Microbiologia.