Terza dose vaccino. Il dubbio che da mesi attanagliava gli esperti e le persone era per quanto tempo i vaccini fossero efficaci per contrastare il virus covid-19. L’azienda Pfizer comunica che entro il mese di Agosto chiederà alle autorità regolatorie, la FDA negli Stati Uniti e l’EMA nell’UE, l’autorizzazione per produrre una terza dose di vaccino. Decisione necessaria per arginare l’aumento dei contagi e assicurare la massima protezione contro il virus e le sue mutazioni.
Nelle scorse settimane l’azienda farmaceutica ha già avviato una sperimentazione clinica sulla somministrazione di una terza dose di vaccino che avrebbe mostrato dati iniziali “incoraggianti”. Secondo quanto emerso infatti dallo studio applicato, una terza iniezione aumenta il livello degli anticorpi da 5 a 10 volte contro il ceppo originario e la variante Beta rispetto alle prime due dosi.
Inoltre l’azienda ha specificato che il vaccino prodotto ha alti livelli di protezione anche contro la variante Delta. Variante che sta facendo registrare un aumento dei contagi in tutta Europa.
Il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, ha inoltre aggiunto che “le persone probabilmente avranno bisogno di una dose di richiamo del vaccino anti-Covid ogni 12 mesi”. Inoltre ha detto che l’azienda sta “sviluppando una versione aggiornata del vaccino che prende di mira l’intera proteina spike della variante Delta”.
Terza dose vaccino, gli USA al momento dicono “No Grazie”
Le autorità sanitarie degli Stati Uniti hanno al momento bocciato l’ipotesi terza dose. “Gli americani vaccinati non hanno bisogno di una dose di richiamo in questo momento“ – hanno scritto in un comunicato pubblicato poco fa.
Le autorità sanitare Usa sottolineano che non spetta alle singole aziende decidere se e quando il richiamo sarà necessario. “Continuiamo a rivedere tutti i nuovi dati non appena saranno disponibili e terremo il pubblico informato. Siamo preparati per dosi di richiamo se e quando la scienza dimostrerà che sono necessarie” – si legge nella nota.