Bollette luce e gas, attenzione alla truffa del si. Come difendersi dal raggiro? In vista della fine del regime del mercato tutelato, ci si preoccupa del fatto che i call center possano bombardare di telefonate gli italiani. Occhio alla truffa del si, è questo l’allarme lanciato dall’esperto dell’Unione Nazionale Consumatori che ha voluto dare qualche consiglio per evitare guai.
“Pronto, parlo con la signora Rossi?“. L’esperto, Marco Vignola, dice che si riceve una telefonata del genere, non bisogna mai rispondere con un si. Il rischio è quello di essere vittima di una truffa a maggior ragione adesso che sta per avvicinarsi la fine del regime del mercato tutelato.
In Italia, ad oggi sono ancora 15 milioni gli utenti domestici e le micro imprese che sono ancora nel Mercato tutelato per ciò che riguarda la fornitura del gas e dell’energia.
Questi sono per lo più utenti che per qualche ragione non hanno scelto a quale offerta o azienda aderire tra le tante presenti sul mercato.
Ad ogni modo, questi dovranno affrettasi perché dal 1 luglio il mercato tutelato non esisterà più e si lascerà il posto alla liberalizzazione del settore. Secondo quanto riferito dall’esperto, gli italiani non sono affatto pronti a questa liberalizzazione.
Per questo sia il Ministro Patuanelli che il Presidente dell’Arera ha parlato del passaggio critico.“Il passaggio al mercato libero doveva essere accompagnato da alcuni step, ovvero la creazione di un portale delle offerte, un portale del consumo e un albo dei venditori.
Ed inoltre il legislatore avrebbe dovuto definire la sorte di chi non sottoscriverà le offerte del mercato libero entro il primo luglio”. Questo quanto dichiarato da Marco Vignola.
Truffa del si, come difendersi?
Di questo ne ha parlato l’esperto. Il responsabile nazionale del settore energia di Unione nazionale consumatori avrebbe lanciato questo allarme. I call center potrebbero essere ancora più pressanti e raggirare molti italiani non preparati a questo cambiamento.
Come difendersi? Innanzitutto non bisogna dare i propri dati anagrafici, il codice POD e Pdr che identificano il proprio impianto. Non bisogna nemmeno comunicare il proprio codice fiscale ne pronunciare mai la parola si. Questa potrebbe infatti essere utilizzata per simulare l’assenso e far si che i call center possano sottoscrivere un contratto a nostra insaputa.
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