Un segno di affetto, utilizzare la maschera per offrire protezione non solo verso se stessi, ma anche verso gli altri. Il Coronavirus ci sta cambiando in qualche modo. La nostra visione del mondo, il nostro comportamento, la vita.
Mai come in questo momento dobbiamo essere tutti uniti contro un nemico comune, il virus. Ed è in questi attimi che si vede la solidarietà delle persone, che si capisce chi sono gli amici. E si impara a vivere in maniera diversa.
La mascherina è uno dei dispositivi di protezione per cui possiamo impedire la diffusione del virus. Questo mese, la copertina della rivista Vogue Portugal si è vestita in maniera diversa: un uomo e una donna, con indosso una mascherina.
Un segnale molto forte di questi tempi, una metafora di quanto sta accadendo. Più volte è stato spiegato che dobbiamo prenderci cura degli altri. Come possiamo farlo? Non dobbiamo avere paura, ma dobbiamo essere forti e gentili.
Indossare la mascherina non deve essere un’azione ritenuta strana. Non lo è. E’ un gesto di gentilezza, di affetto nei confronti non solo di chi amiamo, ma anche di chi non conosciamo. Sappiamo che il Coronavirus può essere asintomatico in alcune persone.
Usare la mascherina è un segno di affetto
Questo, inevitabilmente, significa che qualcuno potrebbe averlo, senza manifestare alcun sintomo. Ed è proprio per questo motivo che una semplice azione si trasforma nel più grande atto di amore di tutti i tempi. Protezione, sicurezza.
Solamente così potremo garantire la salvezza per noi e per gli altri, potremo soprattutto essere davvero di aiuto per sconfiggere insieme questo grande problema. Il virus che convive con noi, e possiamo sconfiggerlo solo se ci prendiamo cura degli altri.
E’ un gesto d’amore, di affetto, rivoluzionario. Significa “ti voglio bene, ti proteggo”, anche se non ti conosco. Perché quella persona è figlia, è genitore, è nonna a sua volta. E’ una persona che ha degli affetti e che vorrebbe vivere ancora.
Quando usciamo di casa, non dimentichiamo cosa vuol dire davvero portare la mascherina. Non è una costrizione. E’ l’affetto che vogliamo dimostrare nei confronti degli altri, anche di chi non conosciamo, ma che merita di essere salvato.
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