In circolazione di recente si sta discutendo con particolar interesse dell’uscita App Immuni. La nuova applicazione servirà per tracciare i contatti positivi di Covid-19 e potrebbe debuttare per fine maggio, salvo imprevisti. Andiamo a scoprirne di più.
A rivelare quanto appena scritto è stato recentemente Domenico Arcuri non altro che commissario dell’emergenza durante l’audizione alla Commissione Trasporti e telecomunicazioni.
“A cavallo della fine del mese l’App sarà pronta per essere utilizzata“, ha affermato, evidenziando tuttavia che “si tratta di una mia opinione”: “gli interlocutori che possono sciogliervi questo dilemma sono altri”.
“Entro il 31 dicembre 2020 tutti i dati personali trattati per la App di contact tracing saranno cancellati o resi definitivamente anonimi”, ha aggiunto.
Si parla di dati “pseudoanonimizzati” -“tecnica che consiste nel trattamento dei dati personali in modo tale che non possano essere più attribuiti a una persona specifica senza informazioni aggiuntive”, ha menzionato Arcuri -.
Uscita App Immuni imminente
“La locuzione definitivamente anonimi se non correlata a pseudoanonimizzati non si comprende bene”, ha concluso rispondendo ai commissari. Non facciamo un servizio a nessuno nel dire che i dati non sono anonimi. I dati sono anonimi o come recita la norma pseudoanonimizzati”.
Cosa fare se si riceve una notifica? Stando a Domenico Arcuri l’applicazione invia un alert a un dispositivo e rivela. ‘Sei stato in contatto per più di 15 minuti negli ultimi 14 giorni con un altro device risultato contagiato‘.
A questo punto il possessore del device-contatto stretto deve attivarsi. Se il sistema sanitario regionale non è pronto a sottoporlo in un tempo molto ravvicinato a un tampone, la app ci ha aiutato ma non ha fatto fino in fondo il suo lavoro e nessuno lo ha fatto”.
“In sostanza Immuni invierà una notifica a chi è stato per più di 15 minuti a contatto con un Covid positivo, ma spetterà al cittadino che riceve la segnalazione attivarsi per comunicare alle autorità sanitarie che c’è stato un contatto. Per questo, ha evidenziato più volte Arcuri, è necessario che “i sistemi sanitari regionali sottopongano il numero più alto di cittadini ai tamponi“.
Se quando si trova un contatto stretto non si fa subito il tampone, “la app non ha conseguito il risultato per cui è stata pensata”.“ Vedremo se l’applicazione funzionerà o meno.