La storia di un uomo che vende le sue penne. Davvero molto commovente la storia che stiamo per raccontarvi che ha come protagonista Abdul halim al-attar. Vi starete chiedendo chi è. Si tratta di un rifugiato Siriano, il quale pare sia stato fotografato mentre vendeva delle penne a Beirut.
L’uomo pare sia stato costretto a scappare dalla sua città per colpa della guerra e per questo motivo avrebbe deciso di vendere le penne per poter in un certo qual modo dare un tetto e cibo alla propria famiglia.
L’uomo pare sia stato fotografato recentemente proprio mentre vendeva le penne portando tra l’altro anche la figlia di nome Reem in braccio. Questa foto è stata pubblicata sui social ed è divenuta virale.
È facile intuire che si tratta di un uomo particolarmente turbato e provato dalla guerra. Per molti come lui purtroppo è soltanto una realtà di vita.
La storia: vende penne
In tanti si sono appassionati e inteneriti guardando la fotografia di Abdul halim al-attar tanto che grazie ad uno sviluppatore web norvegese, Gissur Simonarson, sarebbe stata inviata una campagna di crowdfunding in una raccolta fondi per aiutare lui e la sua famiglia.
Cosa sorprendente è che nel giro di pochissimo tempo questa raccolta fondi ha dato degli esiti davvero fantastici visto che sono stati raccolti quasi duecentomila dollari.
Grazie a questi soldi Abdul ha cominciato anche ad investire del denaro ed è riuscito ad aprire molti negozi in Libano, assumendo tanti altri rifugiati siriani che si trovavano nella stessa situazione originaria.
Nel frattempo Abdul si sarebbe anche interessato dei suoi parenti e dei suoi amici che si trovavano ancora in Siria mandando loro dei soldi.
Il lieto fine
È indubbio che questa raccolta fondi sia stata per lui determinante perché gli ha permesso di cambiare vita notevolmente. Gli ha permesso anche di acquistare appartamenti del cibo per la sua famiglia e dei vestiti puliti.
“Non solo hanno cambiato la mia vita, ma anche quella dei miei figli e delle persone che conosco e che vivono ancora oggi in Siria!”, ha riferito Abdul.
“Mentre la mia storia ha un finale confortante, ci sono ancora tantissimi rifugiati che hanno bisogno di aiuto. Soprattutto perché non hanno i beni di prima necessità. Sono vicino a loro, e cercherò di aiutare più gente possibile”, ha dichiarato Abdul.
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