La corte d’appello di Catania ha dato conferma della sentenza di primo grado riguardante il caso di Veronica Panarello, accusata di aver tolto la vita al piccolo Loris, suo figlio. La condanna è di 2 anni per calunnia nei confronti del suocero.
Questo perché aveva dichiarato di aver chiamato Andrea Stival per nascondere il corpo del piccolo Loris, poi trovato in un canalone di Santa Croce di Camerina, nel Ragusano, il 19 novembre del 2014.
Mentre, per l’accusa di aver tolto la vita al piccolo Loris, è stata condannata con sentenza definitiva, a 30 anni di reclusione. La sentenza della corte d’Appello di Catania, ha confermato quella del tribunale di Ragusa, è stata emessa ieri, nonostante la notizia sia stata data solamente oggi.
Veronica Panarello, confermata la condanna a 2 anni dopo le parole sul suocero

Veronica Panarello, aveva dichiarato inizialmente che il suocero, era suo amante e successivamente lo ha accusato anche di aver compiuto quel atto ai danni del piccolo ed indifeso Loris, figlio di Veronica.
Le affermazioni e confessioni fatte dalla donna, sono state poi tutte smentite dalle indagini e dalle sentenze emesse dalla magistratura. Poiché queste ultime hanno dichiarato che Andrea Stival, il suocero, era totalmente estraneo ai fatti.
Il suocero, assistito dall’avvocato Francesco Biazzo, è riuscito a mostrare alla magistratura le prove inequivocabili della sua innocenza. Sia riguardo le accuse fatte sull’atto ai danni di Loris. Accuse alzate da Veronica Panarello per por poter così passare da innocente, e far sì che le accuse su di lei potessero cadere.
Dopo aver constatato la decisione della magistratura riguardo l’innocenza di Andrea. Il legale della donna, Francesco Villardita ha commentato dicendo che: “La corte d’appello di Catania si è riservata di depositare le motivazioni entro 90 giorni. Le studieremo e vaglieremo il ricorso per Cassazione”. Probabilmente, dopo tanti anni, il caso del piccolo Loris ha trovato una fine.