Virologo Crisanti. In questi giorni si sta parlando della possibilità di un nuovo DPCM a dicembre per allentare le restrizioni in vista del natale. Una scelta che verrà decisa dal governo dopo il 3 dicembre, giorno in cui si valuteranno gli effetti del precedente decreto che ha diviso l’Italia in fasce.
Qualora l’indice RT sia sceso sotto la soglia minima di 1 e la curva inizi a dare segnali di discesa ecco che il Premier Conte potrebbe decidere di declassare le zone rosse in arancione dando il via libera al commercio al dettaglio e agli spostamenti all’interno del comune.
Allo studio anche la proroga del coprifuoco notturno ma alle 23 e la vigilia di natale alle 24. Inoltre per i cenoni del 24 e del 31 il governo non potrà imporre divieti che non possono essere controllati. Ecco allora che si va verso una raccomandazione a non sedersi con più di 6 persone non conviventi al tavolo.
Ma la decisione di allentare le strette a dicembre è malvista da Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia e virologia all’Università di Padova.
Per il virologo Crisanti è inaccettabile una riapertura a Natale
Per Crisanti “sarebbe moralmente inaccettabile se riaprissimo tutto a Natale, per fare tutto il casino fatto in Sardegna quest’estate e ricominciare dall’inizio”– ha detto intervenendo questa mattina in diretta alla trasmissione Agorà su Rai3.
“I casi non stanno aumentando al ritmo della settimana scorsa. Sicuramente le misure hanno avuto l’effetto di rallentare l’andamento della curva: la prossima settimana vedremo se la curva inizierà a scendere. Se non scende, bisogna fare qualche altra cosa. Sono morte 9mila persone dall’inizio della seconda ondata, le famiglie stanno pagando un prezzo emotivo immenso” – ha ribadito Crisanti.
Infine, sul vaccino l’esperto ha spiegato che “non si sa se i vulnerabili sono protetti e se chi è protetto diventa un portatore sano. Comunque occorre costruire un sistema di controllo e tracciamento sul territorio, anche perché immunizzare tutti è uno sforzo logistico immane”.