La Cassazione nelle ultime ore si è esposta in merito alla richiesta da parte dei legali di Bossetti nel riaprire il caso e nell’accedere ai reperti. Sembrerebbe non avere pace la piccola Yara Gambirasio scomparsa il 26 novembre del 2010 a Brembate di Sopra.
Un grandissimo cambiamento potrebbe portarsi avanti nei prossimi giorni proprio grazie a quanto avvenuto nella giornata di ieri da parte della Cassazione. Quest’ultima infatti, durante la Prima Sezione, aveva deciso di annullare l’ordinanza svoltasi il 21 novembre del 2022 con la decisione di un nuovo rinvio.
La Corte d’Assise di Bergamo in un primo momento aveva negato ai legati di Bossetti di poter accedere ai reperti che erano stati confiscati nel corso delle varie indagini. Quest’ultime erano state richieste con uno scopo ben preciso che ora, potrebbe portare ad un nuovo cambiamento.
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Quest’ultimi avevano richiesto la possibilità di poter accedere ai reperti confiscati per svolgere le varie indagini difensive in vista di una nuova possibile revisione del processo. A distanza del primo “no”, nella giornata di ieri la Corte di Assise di Bergamo ha accettato e confermato il ricorso da parte degli avvocati.
Essa infatti, dovrà consentire agli avvocati di Bossetti di poter accedere ai vari reperti sempre rispettando i limiti autorizzati dai vari provvedimenti. Questo dopo un’accusata analisi ed uno studio spingerà i legali dell’uomo a richiedere una nuova revisione che sarà poi valutata sempre dalla stessa Corte di Assise.
Ciò che sta accadendo e che proseguirà nelle prossime settimane sarà importante per un nuovo ricorso in merito alla colpevolezza di Bossetti. Quest’ultimo è infatti condannato per la morte della giovane Yara Gambirasio nel lontano 26 novembre del 2010.
Per ora non ci resta che attendere delle nuove dichiarazioni di parte dei legali e la possibilità istanza di avanzamento che richiederebbe l’apertura del caso.