E’ stata molto importante ed influente la testimonianza della Dottoressa Sarah Salviander.
Per chi non sapesse di chi stiamo parlando, Sarah Salviander è la ricercatrice presso il Dipartimento di Astronomia dell’Università del Texas e docente di Astrofisica presso la Southwestern University, la cui storia della conversione è davvero incredibile.
Questa ha avuto origine da alcuni suoi studi scientifici e soprattutto dalla morte della figlia.
La testimonianza della Dott.ssa Sarah Salviander
“Sono nata negli Stati Uniti, ma cresciuta in Canada“, scrive la scienziata andando a riassumere quanto raccontato nel periodo pasquale in una chiesta di Austin dove pare fosse stata invitata.
La stessa aggiunge che i suoi genitori erano atei, anche se preferivano definirsi agnostici ed aggiunge anche come questi siano sono stati gentili, amorevoli e morali.
“La religione non ha giocato alcun ruolo nella mia infanzia”, aggiunge Sarah.
“Il Canada era già un paese post-cristiano”, ha proseguito, “col senno di poi è incredibile come per i primi 25 anni della mia vita ho incontrato solo tre persone che si sono identificate come cristiane.
La mia visione del cristianesimo era fortemente negativa, guardando indietro ho capito che era dovuto all’assorbimento inconscio della generale ostilità verso il cristianesimo comune in Canada e in Europa. Non conoscevo nulla del cristianesimo ma pensavo che rendeva le persone deboli e sciocche, filosoficamente banale”.
Gli studi
Quando ancora aveva 25 anni, la Salviander abbracciava la filosofia razionalista del filosofo Ayn Rand, poi si trasferì negli Stati Uniti dove frequentò l’Università.
Fu in quel momento che decise di iscriversi al programma di fisica presso la Eastern Oregon University, iniziando a porsi delle domande come “Qual è lo scopo della vita?”, “Da dove veniamo”, “Perchè siamo qua“.
L’attenzione è stata rivolta per lo più a studi di matematica e di fisica. La stessa racconta di essere entrata nei club universitari e di iniziare a fare amicizia con i cristiani.
Quest’ultimi a suo dire erano gioiosi, contenti a intelligenti.
“Il loro esempio personale ha cominciato ad avere una certa influenza su di me, ritrovandomi sempre meno ostile al cristianesimo.
In estate, dopo il mio secondo anno, ho partecipato a uno stage di ricerca presso l’Università della California aderendo ad un gruppo del Center for Astrophysics and Space Sciences impegnato nello studiare le prove del Big bang.
Sembrava incredibile trovare la risposta alla domanda sulla nascita dell’Universo, mi ha fatto pensare all’osservazione di Einstein che la cosa più incomprensibile sul mondo è che è comprensibile.
Ho cominciato a percepire un ordine sottostante all’universo.
Senza saperlo, stavo risvegliando in me quello che il Salmo 19 dice chiaramente: “I cieli narrano la gloria di Dio; il firmamento annunzia l’opera delle sue mani”.
L’incredibile scoperta
Progressivamente la dottoressa avrebbe avuto un‘apertura al Mistero, iniziando a rendersi conto che il concetto di Dio e della religioni non erano poi filosoficamente banale.
Dopo l’ultimo anno avrebbe incontrato uno studente di informatica finlandese, i due si innamorarono e poi si sposarono.
” In qualche modo, anche se non ero religiosa, ero confortata nel sposare un uomo cristiano. Mi sono laureata in fisica e matematica in quell’anno e in autunno ho iniziato ad insegnare Astrofisica presso l’Università del Texas a Austin”.
L’approccio al cristianesimo
L’approccio alla religione cristiana è avvenuto soltanto recentemente, quando la dottoressa venne colpita da un evento molto grave.
Le venne diagnosticato il cancro, poi il marito subito dopo si ammalò di meningite e encefalite, guarendo soltanto dopo tempo.
La loro bambina aveva soltanto sei mesi quando scoprirono che aveva trisomia 18 ed è morta dopo poco.
“E’ stata la perdita più devastante della nostra vita, mi ha colto la disperazione fino a quando ho lucidamente avuto una visione della nostra bambina tra le braccia amorevoli del suo Padre celeste: solo allora ho trovato la pace.
Pensai che, dopo tutte queste prove, io e mio marito non eravamo solo più uniti ma anche più vicini a Dio.
La mia fede era reale. Io non so come avrei fatto di fronte a tali prove se fossi rimasta atea.
Quando si hanno venti anni si è in buona salute, c’è la famiglia intorno e ci si sente immortali.
Ma arriva un momento in cui la sensazione di immortalità svanisce e si è costretti a confrontarsi con l’inevitabilità del proprio annientamento e di quello dei propri cari“.
Conclusione
«Amo la mia carriera di astrofisico. Non riesco a pensare a nient’altro di meglio che studiare il funzionamento dell’universo e mi rendo conto ora che l’attrazione che ho sempre avuto verso lo spazio altro non era che un desiderio intenso di una connessione con Dio.
Non dimenticherò mai quando uno studente, poco tempo dopo la mia conversione, si è avvicinato chiedendomi se era possibile essere uno scienziato e credere in Dio.
Gli ho detto di si, naturalmente. L’ho visto visibilmente sollevato e mi ha riferito che un altro professore gli aveva invece risposto negativamente.
Mi sono chiesta quanto altri giovani erano alle prese con domande simili, così ho deciso di aiutare coloro che stanno lottando con il dubbio.
So che sarà una strada difficile da percorrere, ma il significato del sacrificio di Gesù non lascia dubbi su quello che devo fare».
Questa la conclusione della Dottoressa che ha spiegato così i motivi della sua pubblica testimonianza.