Il ricordo di Mia Martini,n tanti gli avevano sconsigliato di lavorare con lei. Negli ultimi giorni, in occasione del Festival di Sanremo 2019, si è discusso molto di Mia Martini, e Biagio Antonacci ha voluto contribuire al suo ricordo. La storia di Mimì è straziante. L’ambiente dello spettacolo non ha mai risparmiato nessuno: basti pensare che, dopo di lei, anche Marco Masini è stato vittima di dicerie.
Perché sono state messe in giro queste voci? Qual è stato l’evento scatenante? Mia Martini era una mosca bianca, una donna molto fragile. Una donna che aveva una voce meravigliosa, che ha scritto canzoni senza tempo. Quanti di voi canticchiano ancora le sue canzoni?
“Almeno tu nell’universo” è una delle canzoni più belle della musica italiana. Una canzone che, appunto, resisterà nel tempo e che anche le generazioni future conosceranno.
Claudio Baglioni, il presentatore del Festival di Sanremo 2019, si è scusato con Mia. Le scuse sono arrivate dopo anni di cattiverie. “Mia Martini porta sfortuna. Nessuno dovrebbe lavorare con lei e nessuno dovrebbe invitarla nelle trasmissioni televisive o comprare i suoi cd.”
Queste erano solo alcune delle voci che giravano. La Martini, dopo essere stata esiliata dal mondo della musica, si è ritirata a vita privata. Purtroppo, è morta per un infarto il 12 maggio del 1995. Aveva solo 47 anni.
Biagio Antonacci e il suo ricordo su Mia Martini
Molti cantautori hanno voluto raccontare un aneddoto su di lei, compreso Biagio Antonacci. Il caro Biagio ha condiviso delle parole bellissime, un aneddoto che lo lega alla cantante.
I due erano molto legati da una profonda amicizia, ma soprattutto da reciproco rispetto e lealtà. Antonacci non ha mai lasciato da sola la Martini.
Vi lasciamo con le parole del cantante. Sono davvero toccanti e dimostrano quanto affetto provasse per Mia.
“Io e Mimì… Mia Martini è stata una donna eccezionale nella mia vita. Lei venne a Rozzano nella casa di mia madre che ci fece da mangiare una ‘cofanata’ di pasta con il pesce. Poi io mi misi al piano e lì cantai ‘Il fiume dei profumi’ nello studiolo di casa dove dormivo anche.
Lei si mise là, umilissima, e disse ‘Questa canzone la canto io’. Poi ascoltò ‘Liberatemi’ e mi disse che sarebbe stato un successo pazzesco. E infatti accadde.
Ma non accadde solo questo. Certe persone che mi dissero allora di non lavorare con lei perché portava sfortuna (e furono tanti in quel periodo) alla fine la presero sui denti perché il disco vendette moltissimo alla faccia di quelli che oggi non fanno più nemmeno i discografici.”