Una volta l’anno arriva un giorno in cui gli innamorati possono festeggiare l’amore che provano l’uno per l’altra. Il 14 febbraio cade infatti la festa di San Valentino, il santo patrono di tutti gli innamorati. Sembra strano da pensare ma questa festa ha origini davvero antichissime che risalgono all’Antica Roma.
A febbraio era dell’uso cerebrale il Dio fauno Luperco, invocato per potare la fertilità. Durante queste celebrazioni i nomi di uomini e donne venivano riuniti in un vaso, da cui un bambino estraeva una copia di nomi. Queste due persone avrebbero dovuto vivere insieme per un anno e questa era la loro idea di rito della fertilità.
L’arrivo del Cristianesimo ha sostituito la figura di Luperco con quella di San Valentino, un santo Martire protettore degli innamorati e che nel Medioevo diventerà il santo dell’amore.
Cinque foglie di alloro: il rito d’amore per San Valentino

Nell’epoca in cui viviamo ci sono tantissimi modi diversi per trovare l’amore. Oltre al classico colpo di fulmine sono sempre più diffuse le app per incontri grazie a cui è possibile trovare l’anima gemella.
Tanto tempo fa, quando ancora internet non esisteva, l’anima gemella veniva ovviamente cercata in modi completamente differenti.
Nel 1600 si diffuse infatti in Inghilterra un particolare rito di San Valentino. Alla vigilia del 14 di febbraio tutte le ragazze in cerca di marito avevano l’abitudine di decorare il cuscino con delle foglie di alloro che venivano impegnate con acqua di rose.
Prima di andare a letto recitavano delle preghiere indirizzate a San Valentino e chiedevano al santo di far vedere loro il volto del loro futuro marito.
La mattina dopo tutte queste ragazze si affacciavano alla finestra della loro camera e sventolavano un fazzoletto. La tradizione vuole che il primo uomo celibe che avesse visto il fazzoletto sventolare avrebbe potuto prendere la donna in sposa.