Errore dell’Inps. Saranno mesi piuttosto caldi per i contribuenti italiani. Secondo l’indiscrezione lanciata da ItaliaOggi saranno in tanti quelli costretti a ripresentare entro i primi 3 mesi del 2021 la propria certificazione unica, pur avendo usufruito di quella precompilata fornita dall’Agenzia delle Entrate.
Un errore che non si sa di chi sia ma sta di fatto che a rimetterci saranno sempre e solo i cittadini italiani. A finire nel mirino saranno i disoccupati, pensionati e cassintegrati. Contribuenti a cui l’Inps sta provvedendo, come dichiarato, ad inviare la nuova certificazione per l’anno 2020 che annulla quella precedente e la sostituisce. Il motivo? Il fatto che le somme certificate non corrispondono a quelle effettivamente erogate o trattenute nel 2019.
Quindi i contribuenti che stanno ricevendo in queste ore la nuova documentazione saranno tenuti ad inviare nuovamente la loro dichiarazione e ad avvalersi del ravvedimento, così da non rischiare di risultare inadempienti ed attivare quindi la macchina degli accertamenti fiscali.
Errore dell’Inps: caos nei CAF e nei professionisti
“Ci scusiamo per l’eventuale disagio arrecato, ma ciò le permetterà di presentare la dichiarazione dei redditi sulla base di una Certificazione Unica corretta” – comunica l’Inps al contribuente in una lettera di accompagnamento alla nuova certificazione.
Questo sta scatenando inevitabilmente anche molta confusione ai Caf e nei professionisti. Professionisti che hanno fatto da intermediari nell’invio delle dichiarazioni, e che dovranno porre ora rimedio per evitare contestazioni del Fisco ai loro clienti.
Per quanto riguarda nello specifico la tipologia di errore, essa non è stata resa invece nota. L’Inps si è infatti limitato a spiegare che la “rettifica si è resa necessaria per integrare, sostituire o correggere i dati della precedente Certificazione Unica, nella quale le somme certificate non corrispondevano a quelle effettivamente erogate o trattenute dall’Inps nel 2019”. Solo da un confronto tra la certificazione inviata e quella corretta sarà possibile individuare le imprecisioni che potrebbero costare care ai pur incolpevoli contribuenti.