In pensione 7 anni prima? Potrebbe non essere così lontano dalla realtà. Il decreto legge per la crescita, infatti, prevede lo scivolo a favore delle aziende. A introdurre la modifica sarà il contratto di espansione, volto a permettere ai lavoratori di ricevere un trattamento pensionistico anticipato.
Questa misura, ad oggi, è in via sperimentale e riguarderà gli anni 2019 e 2020. Tutte le aziende e le strutture che hanno come fine il progresso e lo sviluppo tecnologico possono riconoscere il prepensionamento.
L’obiettivo è quello di modificare le competenze professionali. La legge, dunque, non abbraccia tutti i settori, ma solo determinate imprese. Uno scivolo, un contratto di espansione, che sarà diretto alle aziende con più di 1000 dipendenti.
Ci sono inoltre anche requisiti fondamentali per andare in pensione prima del previsto: si dovrà raggiungere un accordo sindacale e al contempo la struttura deve garantire subito un programma di assunzioni.
In pensione 7 anni prima: come funziona?
Ovviamente, nel quadro rientra l’azienda, che deve essere disposta a farsi carico delle spese per la pensione anticipata. Questo emendamento è stato depositato alla Camera, e prevederà, dunque, una modifica al Decreto Legge 2019.
Come riporta Il Corriere, il contratto di espansione dovrà essere firmato dal Ministero del Lavoro. Le strutture dovranno indicare il programma per l’assunzione di nuovi candidati, a tempo indeterminato o eventualmente con il contratto di apprendistato.
A quanto ammonterebbe la pensione anticipata? Non cambierebbe molto il suo importo, anzi: potrebbe essere quasi pari a quella prevista con i 7 anni di lavoro mancanti. I lavoratori che intendono beneficiare di questa possibilità dovranno trovarsi a 84 mesi dalla pensione.
L’azienda può prevedere di liquidare l’ammontare del trattamento pensionistico anticipato con un fisso mensile o in un’unica soluzione. La misura sarà finanziata nel 2019 con 40 milioni di euro; per il 2020, ne sono previsti 30. Si discuterà del decreto in aula in questi giorni; dopodiché, toccherà al Senato controllarlo. Il termine ultimo per la conversione è il 30 Giugno. Vi terremo aggiornati.