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La storia di Federica a Medjugorje: il miracolo quando non ci sono più speranze

Il miracolo di Federica a Medjugorje. Una speranza si accende anche nel momento più difficile. Vi raccontiamo i fatti e la storia.

Gianluca Mercurio by Gianluca Mercurio
1 Maggio 2019
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Il miracolo di Federica avvenuto a Medjugorje. Una storia che ci fa riflettere sulla potenza di questo luogo. Un luogo in cui noi tutti fedeli dovremmo andare almeno una volta nella vita.A raccontare la storia è la mamma di Federica, che ha deciso di pubblicare e di narrare l’accaduto. Parole emozionanti, riflessive, che ci arrivano dritte al cuore e che fanno riflettere.

La potenza della fede ci dovrebbe far comprendere che i miracoli avvengono in ogni parte del mondo. E quando non c’è più speranza, possiamo sempre riporre la fede in Cristo. Tra preghiera e miracolo, ecco la storia di Federica.

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Un altro miracolo di Padre Pio: quella visita in cella

Mio marito e io ci siamo sposati nel 2001. Il primo figlio che il Signore ci ha donato è un maschietto, Simone, ed è nato nel 2004. Nel febbraio 2006, in seguito ad un ritardo, feci il test di gravidanza e il risultato fu positivo: ero incinta per la seconda volta.

Noi desideravamo un altro figlio, eravamo felicissimi di questa nuova gravidanza e speravamo che ora il Signore ci donasse una femminuccia.

Un fulmine a ciel sereno

Però, al 5° mese di gravidanza ecco arrivare un fulmine a ciel sereno. Il 30 giugno 2006 ci recammo dal mio ginecologo per fare l’ecografia morfologica. Aspettavamo con ansia questo momento per poter sapere il genere del bimbo. Non sapevamo ancora di dover sperare in un miracolo.

Quindi, il dottore iniziò a fare l’ecografia e a descrivere ciò che vedeva. Anche noi, mano nella mano, vedevamo ciò che vedeva lui attraverso un altro monitor collegato all’ecografo. Fino a quel momento tutto bene. Ora restava da controllare solo la testa, conoscere il genere del bimbo, e poi potevamo tornare a casa.

Ma quando il dottore iniziò a controllare la testa, subito la sua espressione serena e sorridente divenne preoccupata. Capimmo subito che c’era qualcosa che non andava. Alle nostre domande il dottore rispose che la testa della bimba era più grande della norma e che dovevo fare una ecografia di II Livello.

Ma a noi quella risposta non bastava; volevamo sapere subito, e nei dettagli, il problema di nostra figlia. Pregammo il dottore di dirci subito tutta la verità e dopo varie insistenze lo fece. La diagnosi fu questa: nostra figlia era affetta da due gravissime malformazioni al cervello.

Era affetta da Ventricolomegalia (meglio conosciuta come idrocefalo – che significa “acqua in testa”) e da Agenesia del Corpo Calloso (che significa “non nascita – o assenza” del corpo calloso). Chiedemmo al dottore il sesso del bimbo: era una femminuccia.

Le speranze erano poche

ecografia-federica (1)

Il dottore ci disse che la Ventricolomegalia di nostra figlia era gravissima (per comprendere meglio la gravità del caso di nostra figlia basti pensare che gran parte dello spazio riservato ai due emisferi cerebrali era invece occupato dal liquido cerebro-spinale); e a peggiorare il quadro clinico era presente l’Agenesia del Corpo Calloso.

Quindi, il dottore ci consigliò l’aborto perchè per poter intervenire chirurgicamente dovevamo aspettare che la bambina nascesse, ma sarebbe stato ormai troppo tardi, l’intervento neurochirurgico dopo la nascita sarebbe servito soltanto a non far peggiorare una situazione che ormai era già irrimediabilmente compromessa.

Quella grande macchia scura (circoscritta dai puntini rossi) è il ventricolo laterale sinistro dilatato, ossia “l’acqua in testa”. Come si vede chiaramente occupava gran parte dell’emisfero cerebrale sinistro. La dilatazione del ventricolo destro era pressappoco identica. Il miracolo doveva ancora manifestarsi.

La disperazione

Le parole del ginecologo trafissero il mio cuore come una spada; andai via dal suo studio con le lacrime che scendevano a fiumi.

Mio marito, forte della sua grande fiducia in Gesù e in Maria, era incredibilmente sereno e mentre tornavamo a casa cercava di farmi forza dicendomi di stare tranquilla perché Dio è Padre e ci ama tantissimo.

Ma quale Signore?! Quale Madonna?! Ma quale Padre! Perché proprio a me questa sofferenza?! A differenza di mio marito, io non avevo mai fatto un serio cammino di fede; non conoscevo il valore della sofferenza; Gesù e la Madonna li credevo e sentivo lontani e pensavo.

“Non è vero che mi aiuteranno perché ormai per me hanno deciso così!”, quindi, ero disperata e respingevo con rabbia tutto ciò che mio marito mi diceva a loro proposito per consolarmi.

Subito presi in considerazione la possibilità di abortire e, quindi, subito iniziarono gli scontri con mio marito che era contrario.

Cosa ne pensavano i parenti

Misi subito al corrente i miei familiari riguardo alla malformazione di mia figlia, ed essi presero con decisione la stessa posizione dei medici: “per il bene della mia famiglia e per il bene di mia figlia bisognava assolutamente interrompere la gravidanza”.

Anche mio suocero era d’accordo con i miei familiari; mia suocera, invece, non si pronunciò e disse che era una decisione che spettava soltanto a noi.

I parere dei medici

Con la speranza che i medici avessero sbagliato la diagnosi, andai a fare altre tre ecografie dagli esperti ginecologi. Speravo in un miracolo.

Purtroppo, però, stessa diagnosi e stessi consigli: “Ventricolomegalia di grado severo” e “Agenesia del Corpo Calloso”. No, non ci sarebbe stato nessun miracolo, secondo i medici.

Per poter intervenire chirurgicamente dovevamo aspettare che la bambina nascesse, ma sarebbe stato ormai troppo tardi, l’intervento dopo la nascita sarebbe servito soltanto a non far peggiorare una situazione che ormai era irrimediabilmente compromessa.

La bambina avrebbe avuto certamente seri problemi psicomotori, forse avrebbe vegetato, forse sarebbe morta poco dopo la nascita. Unica soluzione consigliata: L’ABORTO.

Discussi con mio marito e il dottore

Quando lo specialista che mi fece la terza ecografia ci consigliò l’aborto, mio marito gli rispose che per fedeltà a Cristo e per rispetto della vita umana era contrario e che la sua decisione era quella di tenere la bambina nonostante tutto. Credevano in un miracolo.

A questo punto tra il dottore e mio marito nacque una breve discussione. Il dottore, sentendo la risposta di mio marito, rispose indispettito: “Sei un egoista se pur di sentirti in pace con la tua coscienza sei disposto a far nascere una bambina disabile che a causa della tua scelta soffrirà per tutta la vita! Se mai tua figlia avrà un minimo di intelligenza ti odierà per averla fatta nascere così! Anch’ io sono cristiano, ma ti assicuro che anche Dio, in questi casi, ammette l’aborto.

Mio marito rispose: “Nulla sfugge al controllo di Dio. Dio non sbaglia mai. Se mia figlia è malformata è perché Dio ha permesso che fosse così! Ogni cosa che Dio compie o che permette che accada nella nostra vita è sempre per il nostro bene, anche quando ci troviamo davanti a situazioni difficili che non riusciamo a comprendere.

E se Dio, che ama tanto gli uomini da aver sacrificato la sua stessa vita per noi sulla croce e che ama mia figlia certamente più di me, reputa opportuno per il suo e per il nostro bene farla nascere disabile, chi sono io ad oppormi al suo disegno d’amore?!

Io ascoltavo in lacrime la loro discussione e lo specialista, vedendo mio marito così determinato a tenere la bambina e me molto indecisa e spaventata, ignorò lui e disse a me che avevo solo pochi giorni per decidere se fare o meno l’ aborto terapeutico, dopo i quali, per legge, non sarebbe stato più possibile.

Mio marito mi aiutò

Per aiutarmi a prendere con consapevolezza l’unica decisione giusta, mio marito mi propose di andare a chiedere consiglio dalle uniche persone che in questi casi possono dare dei giusti consigli: dai Ministri di Gesù.

Accettai. Quindi, mi portò da 3 Sacerdoti (santi) di nostra conoscenza e da un Padre esorcista dell’Ordine dei Frati Minori Rinnovati. Don Fernando Vitali (Racale), Don Antonio Mergola (Cappella dell’ Ospedale di Casarano), Don Giovanni Chirivì (Torre Suda) ePadre Benedetto (S. Maria del Casale – Ugento).

Quest’ultimo, nel 2003, guidò mio marito nei primi passi della sua conversione e da allora sono rimasti sempre in contatto; mio marito gli è davvero molto legato.

Ricordo come se fosse ieri che Padre Benedetto impose le sue mani sante su di me e sul pancione e fece una speciale preghiera di benedizione a me e alla bambina. Subito nel mio cuore scese tanta pace. Il suo miracolo.

L’insegnamento dei ministri di Dio: il miracolo vero

Mi spiegarono che tutto ciò che Dio compie nella nostra vita e tutto ciò che permette che ci accada ha sempre come obiettivo il nostro bene, la nostra salvezza eterna, la nostra santificazione, anche quando ci troviamo davanti a situazioni difficili che non riusciamo a comprendere.

E mi spiegarono che attraverso la mia bambina avevo il privilegio di poter amare Gesù Crocifisso in casa mia, tutti i giorni, e di essere anch’io crocifissa con Lui. Mi spiegarono che questa nostra sofferenza avrebbe prodotto frutti spirituali meravigliosi. Anche il miracolo dovevamo attendere.

Così, mi spiegarono che Dio infonde l’anima nell’uomo sin dal momento del concepimento e che, quindi, sin dal momento del concepimento l’embrione ha la stessa nostra dignità e gli stessi nostri diritti, in primis il diritto alla vita.

Agli occhi di Dio la vita di un disabile ha lo stesso valore della nostra. Solo Dio è padrone della vita, solo Lui può decidere della vita o della morte di un uomo.

Ci affidammo alla preghiera

L’essere umano, sin dal momento del concepimento, indipendentemente dal suo stato di salute, ha la stessa nostra dignità di figlio di Dio, e come tale, è degno di ricevere anche Grazie speciali se i genitori hanno Fiducia in Cristo e gliele chiedono con fiducia; ed è quello che poi è successo a mia figlia! “Io pensavo a te prima ancora di formarti nel ventre materno. Prima che tu venissi alla luce, ti avevo già scelto…” (Geremia 1, 5)

I Ministri di Gesù (e mio marito) mi esortarono a pregare ogni giorno perché solo il Signore e la Madonna potevano darmi la forza di affrontare il momento difficile che stavo attraversando e quelli che mi aspettavano in futuro. Anche loro si impegnarono a pregare per noi e per nostra figlia.

Iniziai a pregare ogni giorno; alcune volte da sola, altre assieme a mio marito. I Ministri di Gesù avevano ragione: grazie alla preghiera il Signore e la Madonna non tardarono a farsi sentire nel mio cuore, direi che NON ASPETTAVANO ALTRO!

Infatti, quanto più pregavo, tanto più sentivo che davvero ci erano vicini… quanto più pregavo, tanto più comprendevo e percepivo il loro Amore nei nostri confronti E quanto più pregavo, tanto più aumentava la mia fiducia in Loro.

Sì, quanto più pregavo, tanto più sentivo crescere dentro me una Forza ed una Pace Interiore che non potevo avere se “Qualcuno” non me l’avesse donate; ed è grazie a questa Forza e a questa Pace Interiore che tutto il resto della gravidanza l’ho vissuto in modo incredibilmente sereno.

Ora si che comprendevo qual’era la Fonte della forza e della serenità di mio marito! Certo, c’erano ancora dei momenti in cui piangevo, ma le mie non erano più lacrime di disperazione ma di chi sa che sta facendo un sacrificio d’amore ed è fiero di questo.

Il miracolo e la risposta di Gesù e di Maria

A fine agosto feci un’altra ecografia e non c’era nessun miglioramento. In quel periodo, però, ci furono due meravigliosi segni che non dimenticherò mai.

Una mia zia suora, venuta a conoscenza della malformazione cerebrale di mia figlia, mi donò un fazzoletto proveniente da Medjugorje (Medjugorje è un piccolo comune della Bosnia dove la Madonna, dal 21/05/1981 ad oggi, appare a 6 veggenti e lascia dei messaggi all’umanità ogni 25 del mese).

Il fazzoletto era bianco con sopra stampato il ritratto della Vergine. Questo fazzoletto era stato strofinato con fede sul ginocchio dalla statua del Cristo Risorto collocata alle spalle del Santuario di Medjugorje.

Mia zia mi consigliò di stenderlo sul pancione e di pregare con fiducia la Madonna. Così feci. La sera, prima di dormire, lo aprivo, lo stendevo sul pancione e, commossa e fiduciosa, iniziavo a recitare il Rosario.

Quasi ogni sera, alle prime Ave Maria, la bambina mi sussultava nel grembo con vigore, e, giorno dopo giorno, mi sentivo sempre più serena.

Mio marito mi spiegò il perché. Quando la invocavo, la Madonna subito si faceva presente assieme a Gesù, e mia figlia, che misteriosamente ne percepiva la presenza, esultava di gioia!

Stessa cosa successe quando la Madonna andò a visitare Elisabetta, sua cugina: “Entrata nella casa di Zaccaria, (Maria) salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo (Gesù)! A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo” (Lc 1, 40-44).

Una notte mi apparvero in sogno un uomo ed un bambino, mano nella mano, entrambi vestiti di bianco; si avvicinarono a me e mi rassicurarono: “Non preoccuparti, alla bambina non è successo niente!”. Non mi dissero chi erano, ma noi pensiamo che fossero Gesù Bambino e San Giuseppe.

Il vero miracolo

Lo stesso 11 ottobre mi fu fatta un’ ecografia ed ecco subito la grandissima sorpresa. Il ginecologo mi disse che la dilatazione ventricolare non era più di dimensioni tali da preoccuparlo; ciò che lo preoccupava, invece, era l’ACC, e ci spiegò quali conseguenze poteva portare questa malformazione. Ma noi già le conoscevamo.

Ciò che ci stupiva era il fatto che dal 30 giugno al 2 ottobre la situazione di nostra figlia era sempre la stessa e l’11 ottobre non lo era più. Eravamo confusi. Il Signore e la Madonna erano intervenuti su nostra figlia? Noi pensavamo di si, ma avevamo paura di restare delusi e non chiedemmo ai medici ulteriori spiegazioni. Per esserne certi non ci restava che aspettare la nascita della bambina.

La bambina “decise” di non farci aspettare troppo e di nascere prima. Mi fu fatto il taglio cesareo il 13 ottobre, dopo appena due gironi dal ricovero (da notare che il 13 ottobre è un giorno Mariano, è il giorno dell’ultima apparizione della Madonna a Fatima, giorno in cui avvenne il famoso Prodigio Solare davanti ad alcune decine di migliaia di testimoni.

Sono certa che la nascita di mia figlia in questa data non sia stata una semplice coincidenza ma volontà della Madonna) e subito Federica fu portata nel reparto di Patologia Neonatale per essere sottoposta a tutti gli accertamenti del caso.

Il dottore aveva ragione: la dilatazione dei ventricoli era molto diminuita (ora era nel limite massimo della norma), su nostra figlia non c’erano ne segni ne sintomi di ipertensione endocranica e non occorreva più operarla perché: STAVA BENISSIMO!

Mio marito chiese più volte spiegazioni al primario del reparto di Patologia Neonatale, ed esso, dopo aver visionato assieme al neurochirurgo tutte le ecografie precedenti la nascita della bambina, affermò:
“La scienza non si può spiegare quello che è successo!”

L’ostruzione che aveva causato la Ventricolomegalia era scomparsa; di conseguenza, il liquido cerebro-spinale ora defluiva correttamente, i ventricoli non facevano pressione sul cervello e non c’era più bisogno di intervenire chirurgicamente.

Nonostante la Ventricolomegalia avesse “soffocato” il cervello di Federica durante le più importanti e delicate fasi del suo sviluppo (a tal punto che al 5° mese di gravidanza oltre 4/5 dei due emisferi cerebrali erano occupati da acqua), e nonostante l’Agenesia del Corpo Calloso, dai controlli fatti dopo la nascita risultava che non c’erano nè segni nè sintomi di lesioni e che il cervello funzionava perfettamente.

Non posso descrivere con parole quanto eravamo felici e confusi! Il Signore e la Madonna avevano esaudito le nostre preghiere! Nostra figlia stava bene!

Come sta oggi Federica: l’ultimo miracolo

Per tenere sotto controllo la dilatazione dei ventricoli e per constatare eventuali ritardi psicomotori (causati o dall’ ACC o dalle conseguenze della Ventricolomegalia), su richiesta dei dottori di S. Giovanni Rotondo nel corso dei primi 12 mesi abbiamo periodicamente sottoposto Federica a varie ed accuratissime visite di controllo: la dilatazione dei ventricoli era stabile, non ci sono mai stati segni nè sintomi di ipertensione endocranica, l’ ACC non ha dato mai nessun sintomo e lo sviluppo psicomotorio di Federica era perfettamente nella norma, addirittura precoce, tanto che il neuropsichiatria ci ha detto che non occorre più visitarla.

federica (1)A 10 mesi ha iniziato a gattonare e ad alzarsi in piedi da sola. E’ dolcissima, intelligente, molto socievole, ha tanta voglia di giocare, di comunicare, le piace stare al centro dell’attenzione, a tutti regala un sorriso e ama moltissimo dare e ricevere bacini.

Le piace dare bacini soprattutto a Gesù, infatti, tra lei ed una statuetta del Sacro Cuore che teniamo in soggiorno è stato amore a prima vista. Che miracolo!

SIAMO TUTTI ANDATI A MEDJUGORJE PER RINGRAZIARE GESÙ E MARIA

A fine maggio 2007 per ringraziare Gesù e la Madonna, mio marito ed io, assieme a Simone e Federica, ci siamo recati in pellegrinaggio a Medjugorje. Andare a Medjugorje è stata un esperienza di fede meravigliosa. Questo è il miracolo più importante.

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