Mangiare sano, è questo in assoluto il principio al quale si è ispirata la Santa lldegarda, vissuta nel XII secolo in Germania. Nel mondo occidentale sono ben due le opere composte entrambe nel XII secolo e dovute a Ildegarda. Si tratta di due opere che vengono chiamate con due differenti nomi, Physica e Causae et curae. La santa era conosciuta per le guarigioni che era solita operare a Ruperrtsberg.
Il biografo sostiene che più che guarigioni, quella della Santa in questione erano benedizioni. Nello specifico l’opera “Causae et curae” è composto di diversi passi e in questi la Santa ribadisce che le terapie avranno effetto soltanto grazie all’aiuto di Dio.
La Santa Ildegarda, inoltre, nell’opera Physica prescrive di recitare invocazioni che somigliano tanto a quelle liturgiche, che fungono da rimedio. Nello specifico si fa riferimento alle pietra preziose.
Mangiare sano e salute, secondo Ildegarda
La santa pare avesse delle pratiche curative che si sentiva anche in dovere di tramandare agli altri, soprattutto alle monache con determinati problemi fisici. Secondo i principi della Santa, la salute è condizionata da ben quattro elementi ovvero il secco, l’umido, il freddo, il caldo.
Inoltre, la salute sarebbe condizionata dall’interagire con ben quattro rumors, ovvero linfa, sangue, bile gialla e nera. Può capitare che si verifichino degli scompensi e questi sono deleteri perché vanno a provocare effetti sull’equilibrio psichico delle persone.
La santa è considerata a prima praticante della medicina ambientale o meglio una guaritrice. In effetti Ildegarda pare avesse individuato diverse interazioni fra ambiente e malattia. Ildegarda era solita utilizzare delle piante officinali e minerali per trattare diversi fastidi.
La salute per la Santa va riconquistata giorno dopo giorno, non essendo una condizione statica ma dinamica. A proposito della malinconia la Santa sostiene che questa proviene dalla bile nera che eliminata genera cattivi umori all’origine dei disturbi del metabolismo che portano poi alla depressione. La Santa prescrive così delle ricette volte ad eliminare l’ira funesta.
Il farro e la mela per ritrovare l’equilibrio e la salute
Esiste, per la Santa una dieta, compresa di digiuno che permette di ritrovare l’equilibrio. Sono ammessi brodi di legumi, succhi di frutta, tisane e digiuno parziale. Questo distende l’organismo e permette di eliminare gli eccessi. Tra i prodotti raccomandati c’è il farro, un cereale poco comune ma ottimo.
La castagna è utile contro le debolezze e poi via al finocchio che rende l’uomo gioviale, assicura un buon odore e buona digestione. Per Ildegarda il frutto migliore è la mela, sia cotte che alla griglia, ed ancora i cataplasmi, le applicazioni di piante avvolte in panni da posare su parti ammalate del corpo.