Persone in isolamento scomparse. Ci sono persone che per paura dell’isolamento sono completamente scomparse. Furbetti della quarantena che hanno tentato anche di corrompere il personale per cercare di varcare i confini nazionali e rifugiarsi nelle loro case all’estero. Casi che ogni giorno sono costretti ad affrontare chi lavora ai contract tracer, che si occupano di tracciare e isolare tutte le persone entrate in contatto con chi è risultato positivo al coronavirus.
L’Adnkronos ha intervistato Marino Faccini, a capo della squadra che si occupa della città metropolitana di Milano. Ogni giorno si parte dall’elenco di positivi al tampone, e si ricostruisce con chi ha avuto un contatto stretto, con chi è stato a una distanza inferiore ai 2 metri con l’infetto, per più di 15 minuti. Chi ha avuto contatti come una stretta di mano, un bacio, un abbraccio.
Da qui si stipula un elenco di persone che verranno avvisate delle necessità di porsi in isolamento. Il sistema informa anche il medico di famiglia e le forze dell’ordine che possono fare controlli.
Se beccati fuori casa nonostante l’obbligo di isolamento vanno incontro a sanzioni amministrative in caso di quarantena preventiva, ma anche sanzioni penali se sono positive al covid.
Persone in isolamento scomparse: è caccia
Molto spesso però i quarantenati diventano fantasmi: “Ci sono persone che non si sono più trovate – racconta Faccini – Neanche la polizia è riuscita a individuarli”. Persone irregolari che hanno paura che il covid possa mettere in pericolo anche la loro posizione in Italia, ma è una cosa sbagliata.
Altri casi delicati sono quelle persone che si trovano momentaneamente fuori città, fanno il tampone e scoprono di essere positivi. “Non possono tornare nella loro città e questo scombina la loro vita. Chi non ha un posto dove stare in isolamento può andare nell’abitazione di un amico se ha le caratteristiche giuste. Oppure viene accolto in strutture dedicate. Oggi queste persone le mandiamo a Linate. Vengono accolte nella foresteria dell’Aeronautica militare”, prosegue l’esperto.
Molto spesso comunicare l’obbligo di isolamento non è facile. Le conversazioni telefoniche sono molto difficili, ma con calma si deve cercare di far capire alle persone che è una prassi necessaria.