Amadeus a distanza di pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo, rompe il silenzio svelando un momento davvero difficile della sua vita. Nel corso della sua infanzia infatti, quest’ultimo ha dovuto superare una brutta e grave malattia che, avrebbe potuto allontanarlo per sempre da tutta la sua famiglia.
Precisamente, ha voluto svelare in esclusa un aneddoto molto doloroso legato alla sua infanzia, che lo ha segnato in maniera profonda. Amadeo Umberto Rita Sebastiani, nome anagrafico del conduttore, ha così spiegato il motivo della sua immensa devozione a Santa Rita e alla pausa di non farcela.
Amadeus rompe il silenzio: “A 7 anni stavo per morire, prego sempre Santa Rita”
Raccontando il suo passato doloroso, e di quel momento in particolare, legato alla sua infanzia il conduttore ha detto: “Questa cosa mi ha responsabilizzato, sono cresciuto più velocemente. Sono sempre stato responsabile, non ho mai fatto colpi di testa perché non volevo dare altri dolori ai miei genitori“.
Ma ha anche parlato della sua vita privata. Ha spiegato come mai all’interno del suo nome anagrafico sia presente il nome “Rita”. Legato ovviamente alla santa e scelto dal padre Corrado e da sua madre Antonella.
Questo anche perché proprio lei fa riferimento ad un momento molto delicato della vita del conduttore. Precisamente a 7 anni, si era ammalato di nefrite, rischiando la vita. Amadeus è stato costretto presso l’ospedale di Bussolengo, in quel periodo i genitori decisero di pregare Santa Rita da Cascia per chiedere aiuto.
Il conduttore ha spiegato: “Ricordo tutto perfettamente, anche se avevo 7 anni. Ho un ricordo nitido, come se fosse accaduto cinque anni fa. Ricordo la sofferenza, il dolore dei miei genitori, i pianti quando il dottore disse loro che la situazione era grave”.
“Ricordo le trasfusioni, l’ospedale. Ho tutto qui, davanti agli occhi. Per due anni non ho potuto fare sport, correre, vivere come tutti gli altri bambini. E ricordo la gioia quando, a 9 anni, il dottore mi disse: “Ora sei guarito, puoi tornare a giocare a pallone”.
“Questa cosa mi ha responsabilizzato, sono cresciuto più velocemente. Sono sempre stato responsabile, non ho mai fatto colpi di testa perché non volevo dare altri dolori ai miei genitori“. E ancora: “Sono molto credente, e credo che i miracoli possano accadere“, ha proseguito: “Per questo prego Dio e Santa Rita per la salute, non prego mai per il lavoro, per farmi andare bene Sanremo, lo troverei irrispettoso“.