Arco di Cupido, detto prolabio, è quel piccolo arco che si va a formare tra il labbro superiore e il setto nasale. In molti si sono chiesti se in qualche modo avesse una funzionalità. In realtà, è un tratto puramente estetico.
Il termine Arco di Cupido nasce secondo una leggenda; in termini scientifici, infatti, questo arco si chiama nello specifico prolabio o solco sottonasale. In molte lo valorizzano proprio perché è un tratto distintivo e caratteristico.
Ad esempio, possiamo accentuare il nostro Arco di Cupido giocando con la matita e il rossetto, oppure sfumando in maniera sapiente con cipria e giochi di luce. Ma cos’è nello specifico e come si va a formare?
A rispondere alla domanda è il dottor Cricelli. Cricelli, infatti, afferma che il prolabio non ha alcuna funzionalità in sé: è una transizione tra la pelle del viso e la mucosa della bocca.
Arco di Cupido: cos’è?
Molte donne ricorrono alla chirurgia estetica per accentuare l’arco di Cupido, poiché sin dall’antichità è considerato un segno distintivo di bellezza. Normalmente, il prolabio si va a formare tra il secondo e il terzo mese di gravidanza.
In questo periodo, infatti, nel neonato si formano la bocca e il naso; tuttavia, sul prolabio esistono delle leggende che, a parere nostro, meritano di essere raccontate. La leggenda a cui ci riferiamo è di origine ebraica.
Secondo la Torah, infatti, questo solco si forma nel momento in cui i neonati vengono alla luce e incontrano il proprio angelo custode per la prima volta. Gli angeli custodi sfiorano le labbra con un dito, come un segno di silenzio.
La leggenda dunque afferma che il neonato dimenticherà tutto ciò che è avvenuto quando era all’interno del grembo, per incontrare il nuovo mondo. Per diventare una persona nuova. Una leggenda del tutto slegata dalla genetica.