Di recente Bianca Balti ha comunicato a tutti i suoi fan il momento particolarmente difficile che sta affrontando a seguito della sua malattia. È proprio nella giornata di ieri che quest’ultima ha annunciato a tutti di avere un tumore ovario in stadio avanzato.
Nei giorni passati la modella è stata portata in ospedale a seguito dei forti dolori addominali, affrontando poi un delicato intervento. Sono state settimane davvero difficili per lei che ha voluto condividere con tutte le persone che da anni la seguono.
Bianca ora ha intrapreso un percorso di cure mostrandosi determinata ma soprattutto combattente. Quello che moltissimi fan si chiedono però, è cosa sia davvero questa malattia, come si manifesta ma soprattutto come si previene e si cura.
Bianca Balti, cos’è il tumore ovarico: Tutti i sintomi, come prevenirlo e come si cura
A spiegare questo tipo di malattia è il professor Marco Grassi nonché ginecologo dell’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno. Quest’ultimo come riportato da Il Giornale afferma: “Il tumore dell’ovaio è una malattia estremamente su**ola, infatti l’assenza di sintomi precisi è uno dei problemi che rendono difficile la sua diagnosi precoce”.
“Le manifestazioni della patologia più frequentemente riscontrate sono un aumento graduale e continuo delle dimensioni dell’addome. Dolore persistente alla pancia; senso di pienezza costante allo stomaco; nausea post-pasto. Accanto a queste vengono riportati i sintomi che si manifestano con meno frequenza come mal di schiena, mancanza di appetito, frequente necessità di urinare, diarrea e costipazione”.
Per quanto riguarda invece le cure e la sopravvivenza, il professore spiega: “Il trattamento in questi casi ha come obiettivo l’eliminazione completa della massa tumorale. L’intervento chirurgico, che prevede la rim***one di tube, ovaie e, se necessario, di altri tessuti già colpiti dalla neoplasia, è complesso e richiede grande precisione. Spesso è accompagnato, sia prima che dopo l’operazione, da cicli di chemioterapia”.
La corretta integrazione tra l’intervento e la terapia porta ad una sopravvivenza a 5 anni ed è stimata intorno al 54%