Se a letto ti chiama con il nome dell’ex magari non è poi così male. Può essere un problema essere chiamato col nome dell’ex, anche se a volte non è proprio un male. Il motivo lo spiega uno psicologo esperto, Jim Pfaus.
Jim Pfaus lavora presso la Concordia University di Montreal, in Canada. A parere suo, se l’attuale persona con cui stiamo ci chiama con il nome della ex, potrebbe voler dire che ci sta facendo un complimento. Soprattutto in determinate situazioni.
L’esperto, infatti, ha detto che, quando siamo in uno stato di euforia o di felicità, il nostro cervello è in movimento. Lavora, andando a ricordare altri momenti, memorie piuttosto felici. Ed è questo il motivo per cui potrebbe tornare in mente quel nome.
Fatta l’associazione, però, è opportuno discuterne. Lo psicologo ovviamente afferma che sarebbe da evitare, ma il nostro cervello può giocarci un “brutto scherzo”. Tutto parte da una ipotesi: quanto siamo stati felici con l’altra persona?
Se lo siamo stati, in qualche modo il nostro cervello non può dimenticarlo. Di conseguenza, quando ci ritroviamo in un momento felice con la persona con cui stiamo adesso, il pensiero può volare verso altri ricordi e memorie.
Chiamato col nome dell’ex: il significato
A quel punto, lo psicologo Pfaus consiglia di parlarne e non di chiudersi in se stessi o di rovinare totalmente il legame. E’ bene capire perché è successo, quale momento ha fatto scattare l’associazione. Può comunque capitare a molte persone.
Anche coloro che si amano, che sono legati da un profondo rispetto, possono incorrere in questa gaffe. L’importante è parlarne subito, senza rimandare il momento al futuro, perché ci si continuerebbe a pensare.
Questo porterebbe, lentamente, a un inevitabile punto di rottura. Discutere oltretutto è il modo migliore per mantenere l’equilibrio e chiarirsi. Se una persona scappa all’evidenza, se si raggiunge quel momento di rottura, le cose potrebbero non tornare indietro.
Pertanto, sì, non è così un male, soprattutto perché la mente è in grado di fare delle associazioni totalmente in modo autonomo. I pensieri, le memorie, i ricordi non si possono controllare del tutto, così come le emozioni in determinati istanti.