Nelle confessioni di Mamma Natuzza, troviamo una parte molto importante: la mistica di Paravati, infatti, vedeva e dialogava con i defunti. Loro, in numerose occasioni, le hanno raccontato come è l’Aldilà e che cosa faremo.
Migliaia di persone si sono sempre rivolte a Natuzza per il suo spirito e la sua benevolenza. Natuzza sapeva come fare la differenza e come aiutare tutti; a lei, sono attribuiti vari miracoli. Le anime dei defunti si rivolgevano a Mamma Natuzza.
Non era lei, dunque, a invocarli, ma erano proprio loro a manifestarsi di fronte ai suoi occhi, oppure in sogno. Infatti, quando le persone chiedevano una intercessione con i defunti, Mamma Natuzza rispondeva: è il volere di Dio.
Natuzza avrebbe voluto accontentare tutti, ma solo con il permesso di Dio poteva incontrare i defunti e portare il messaggio. Gli angeli custodi, oltretutto, dicevano a Natuzza quando era il momento di una santa messa o di un suffragio in onore del defunto.
La mistica aveva ricevuto un dono importante. Solitamente, i defunti e le anime del purgatorio appaiono a chi ha bisogno di rafforzare la sua fede. Ciò non accadde per Mamma Natuzza, che aveva fede cieca in Dio: lei era una portatrice di messaggi.
Confessioni di Mamma Natuzza
Nelle sue confessioni, però, troviamo dei passaggi molto importanti. I defunti, spesso, confermavano che esistevano il Purgatorio, il Paradiso e l’Inferno. Una volta giunti nell’aldilà, tutti andavano incontro a un destino; un premio oppure un castigo per il comportamento.
Nelle sue visioni, dunque, confermava ciò che il Cattolicesimo dice da sempre: l’anima di ogni defunto va incontro al giudizio divino, al cospetto di Dio. Tutta la nostra vita è giudicata sulla base delle parole e delle azioni commesse in vita.
Il purgatorio è raccontato come uno stato dell’anima; un posto in cui possiamo fare ammenda per i nostri peccati. A volte, le anime del purgatorio vanno nelle chiese dei cieli per espiare i peccati e per guadagnarsi il paradiso.
Talvolta, però, le sofferenze possono essere piuttosto aspre, nonostante la vicinanza dell’angelo custode. Tra l’altro, Mamma Natuzza ha rivelato di aver incontrato Dante Alighieri; quest’ultimo ha scontato 300 anni in purgatorio prima di andare in paradiso.
In numerose occasioni, le persone hanno domandato a Natuzza dove si trovassero i propri cari defunti. Lei avrebbe voluto rispondere a tutti. E’ stata in grado di menzionare i nomi di persone che non aveva mai incontrato o conosciuto prima.
Purgatorio e paradiso
Natuzza stessa aggiunse che era semplice riconoscere le anime del Paradiso, poiché quest’ultime si sollevano da terra. Le anime del purgatorio e dell’inferno, invece, sembrano quasi “vive”. Per il purgatorio, tra l’altro, menziona le “fiamme”: non è semplice scontare i propri peccati.
Pare, infatti, che i dolori del purgatorio vengono commisurati in base ai peccati che abbiamo commesso. Alla fine delle sofferenze, però, le anime potranno avere la visione eterna di Dio; gli angeli custodi sono sempre al loro fianco.
E’ questo il motivo per cui ha inserito spesso sulle preghiere e sul bene. Chi prega e chi compie il bene, riceverà subito l’incontro con il Signore. Chi dovrà scontare i propri peccati, trascorrerà un tempo specifico al purgatorio.
Per le anime che non c’è nulla da fare, invece, andranno all’inferno, dove non avranno mai la possibilità di vedere e di stare nel Prato Verde. Le confessioni di Mamma Natuzza sono estremamente importanti per capire l’aldilà.