Coronavirus Zaia. Avevano fatto molto discutere ieri mattina le parole del direttore del reparto di rianimazione dell’Ospedale San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo che aveva dichiarato come il coronavirus clinicamente non esistesse più. E a confermarlo c’erano i dati del contagio che sono in diminuzione netta da settimane con i reparti di terapia intensiva che non accolgono più pazienti da giorni.
Le sue dichiarazioni avevano scatenato l’ira dell’Istituto Superiore di Sanità che nelle figura del suo presidente Franco Locatelli si era definito sorpreso e sconcertato dalle dichiarazioni di Zangrillo.
Secondo Locatelli il virus in Italia c’è e circola ancora come dimostrano i nuovi casi di positività ogni giorno.
Ma nel pomeriggio anche il governatore del Veneto Luca Zaia ha dato ragione a Zangrillo. Zaia ha dichiarato che nella sua regione il contagio abbia ora una incidenza dello 0,6 per mille. Ieri si sono verificati soltanto 2 nuovi casi di positività ed è quindi evidente, secondo il governatore, che il virus stia crollando come ribadito da Zangrillo.
Il clima mite e gli effetti del lockdown probabilmente hanno ridotto la carica virale del covid-19. Ma lo stesso Zaia ha ribadito come non bisogna assolutamente abbassare la guardia.
Da domani via alle limitazioni tra regioni e paesi UE
In ogni caso si guarda ora alla ripartenza che dal 3 giugno entrerà in una nuova fase. Da domani cade il divieto di spostamento tra regioni in Italia e si potrà ritornare anche a viaggiare in Europa oltre ad accogliere, si spera, i turisti nel belpaese.
A far discutere sono state però le scelte della Grecia che ha deciso di limitare l’ingresso agli italiani. Prima ha deciso di riaprire gli aeroporti soltanto dal 15 giugno tenendo fuori Spagna e Italia. Poi ha fatto una sorta di dietrofront decidendo che dal 15 al 30 Giugno è consentito l’ingresso degli italiani provenienti dalle regioni a più alta incidenza di contagio, quindi Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, soltanto dopo test per accertare la positività al covid-19.
Se positivo il passeggero è obbligato ad una quarantena di 14 giorni, se negativo dovrà comunque chiudersi in casa per 7 giorni. Una norma che non ha senso. Perché viaggiare in un paese straniero se poi devi auto-recluterti.