Quante volte, dopo aver messo le mani in acqua, abbiamo notato che la pelle si raggrinzisce? A riguardo, è stata condotta una ricerca e un esperimento dall’Università di Newcastle. Il motivo per cui la pelle delle mani si raggrinzisce in acqua.
In seguito, il loro studio è stato pubblicato sulla rivista Biology Letters. Sostanzialmente, l’esperimento si è svolto così: i volontari dovevano muovere delle biglie dall’interno di un contenitore d’acqua e spostarle in un altro contenitore.
L’obiettivo era di mostrare come, dopo che la pelle si è raggrinzita, i volontari riuscissero a maneggiare gli oggetti molto meglio. Che cosa significa? Che la nostra capacità di maneggiare gli oggetti aumenta quando la pelle è raggrinzita.
Dunque, lo scopo è proprio questo: la pelle diventa più rugosa in modo tale che sott’acqua abbiamo comunque un’ottima presa. A tutti gli effetti, ci troviamo di fronte alla naturale evoluzione umana.
Pelle delle mani che si raggrinzisce in acqua
Secondo i ricercatori dell’Università di Newcastle, infatti, si basa tutto sull’evoluzione. Nel momento in cui la pelle delle mani è liscia, non riusciamo ad afferrare correttamente gli oggetti sott’acqua. Tutto cambia, però, se la pelle si raggrinzisce.
L’uomo potrebbe aver sviluppato questa capacità soprattutto agli arbori della sua esistenza, quando doveva procacciare il cibo in acqua o in ambienti umidi con le proprie mani. La strategia partirebbe dal nostro sistema nervoso.
La scoperta va ad approfondire le ricerche precedenti, che riguardano le classiche pieghette che si formano sui polpastrelli non appena entriamo in contatto con l’acqua. Questa ricerca ha fatto candidare all’IgNobel i ricercatori nel 2014.
Allo studio, però, risponde un team di ricerca tedesco: quest’ultimo afferma che la pelle delle mani raggrinzita in acqua non ha alcuna funzione e che non riguarderebbe dunque l’evoluzione. In ogni caso, è degna di attenzione e chissà che un giorno non avremo una risposta definitiva.