Ecco cosa significa quando i bambini fanno i capricci e dicono fin troppo spesso la parola no. Il No dei bambini non significa essere capricciosi, ma molte volte indica una spiccata personalità che noi genitori dobbiamo assecondare.
Noi genitori lo sappiamo bene quanto i nostri bambini mettono a dura prova il nostro sistema nervoso.
Specialmente nella fase in cui ogni cosa che gli proponiamo non sembra mai soddisfarli, tendiamo a perdere la pazienza e non sappiamo come comportarci.
Quei piccolini che sono diventati i padroni assoluti della nostra vita, ci mettono in riga, ma noi non molliamo e dobbiamo fargli capire chi comanda. Con dolcezza, ma allo stesso tempo, con fermezza, dobbiamo guidarli verso l’indipendenza con le regole che sono alla base della loro educazione.
E’ intorno ai 2 anni di età che i bambini manifestano un senso di ribellione nei confronti dei genitori e di tutti quelli che li circondano. Come sostiene lo psicologo questa è chiamata “la fase del No”. E’ un periodo in cui il bambino dice no ad ogni cosa che gli viene chiesta o proposta.
Ecco cosa significa quando i bambini fanno i capricci
Contraddice le affermazioni dei grandi e rifiuta le regole. A qualunque domanda, ci viene data la stessa risposta. “Andiamo dai nonni” “NO”. “Mettiamo le scarpe rosse” “NO. “Andiamo a dormire” “NO.
Quel bambino che appariva dolce e giudizioso, improvvisamente appare capriccioso ed irrequieto. La fase del No, quella in cui il bambino vuole affermare la sua identità. Desidera manifestare la sua personalità e il suo bisogno di autonomia.
Se pur così piccolo, non deve stupirci se è consapevole che fino a questo momento è stata la mamma a prendere per lui ogni decisione. Anche se può sembrare negativo, sappiate che è una fase importante della crescita di un bambino.
Se non lo frenate e con calma gli spiegate le cose che vanno fatte e quelle che sono sconsigliate per lui, riuscirà a prendere le sue decisioni.
Per una mamma può essere difficile, staccarsi dal suo bambino con cui è stato un tutt’uno, ma questo serve a renderlo autonomo e aiutarlo nelle sue decisioni future.