Heater Parisi confessa il suo dramma: la bulimia negli anni di Fantastico. Heater Parisi torna a parlare del suo passato e dei suoi problemi alimentari. E lo fa all’interno di Verissimo, la trasmissione condotta da Silvia Toffanin. Un periodo buio della sua vita, durante il quale al successo della carriera non corrispondeva di sicuro un momento felice della sua vita personale.
“In quel periodo ero talmente infelice della mia vita privata che mangiavo di tutto e poi vomitavo l’anima” ha dichiarato Heater. “Era il periodo di Fantastico 4 con Gigi Proietti e più mi dicevano che ero magra, più la bulimia mi strappava da una vita normale“, ha proseguito.
Un problema, a quanto pare causato – secondo la Parisi – dalla “gente terribile” che aveva accanto, che la “portava a prendere sempre decisioni sbagliate per la sua vita“. In un periodo della sua vita in cui, giovanissima, le è mancata di certo una guida genitoriale importante.
Heater Parisi, una vita non proprio tutta rosa e fiori
Heater Parisi ha raccontato quanto la sua vita sia stata dura, da sempre. “Mio padre ci ha lasciati quando avevo appena due anni e mia madre era sempre fuori casa, per cui sono cresciuta da sola” ha dichiarato nel salotto della Toffanin.
Un’esistenza in solitudine che però grazie al ballo è riuscita a risollevarsi, come ha confidato alla Toffanin durante l’intervista. “Quello che mi è mancato è una guida. A 13 anni vivevo da sola a San Francisco, a 15 sono andata a vivere a New York per ballare. E a 18 anni ero in Italia ma sono finita nelle mani sbagliate“, confessa.
“Mangiavo quasi 10 merendine confezionate al giorno e bevevo altrettante bibite gassate – continua Heater – Tutti mi dicevano che ero brutta, non mi piaceva il mio corpo, oggi lo accetto. Sono arrivata a pesare 42 chili“.
La sua fortuna più grande è stata l’arrivo del marito che lei stessa chiama “la mia luce, la mia vita“, Umberto Maria Anzolin. Grazie al suo amore, l’incubo per Heater è finito. E poi è arrivata la famiglia, i due bambini e una vita “normale”.
Ma non è stato di certo facile, così giovane e così fragile riuscire a districarsi tra le grinfie di un problema così importante. “Ne sono uscita grazie all’amore, è questo che mi ha dato la forza di andare avanti“, avrebbe concluso per poi raccontare tutti i suoi progetti in ambito sia lavorativo che nella lotta per i diritti civili.
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