I miracoli di Sant Antonio da Padova, come conosciuto come il Taumaturgo ovvero colui che opera prodigi. Si parla di Antonio, come del Santo dei Miracoli, ma effettivamente quanti sono quelli a lui attribuiti? Potremmo dire innumerevoli. Si parla ad esempio del Miracolo della Mula, di quello del neonato che parla, ed ancora del cuore dell’avaro.
Questi sono soltanto alcuni, ma c’è ne sono davvero tanti altri, come la conversione di Ezzelino, la predica ai Pesci e il piede riattaccato. Insomma, questo è il motivo per cui Sant’Antonio è chiamato il Taumaturgo. Ma vediamo di capire in che cosa consistono alcuni di questi miracoli.
I miracoli di Sant Antonio da Padova
Il neonato che parla
Una storia che arriva da Ferrara, dove all’interno di una famiglia nasce un bambino. Il padre però era convinto del fatto che il piccolo fosse frutto di un tradimento e per questo motivo non voleva nemmeno toccarlo. Antonio prendendo in braccio il bambino avrebbe detto “Ti scongiuro in nome di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, nato da Maria vergine, di dirmi a voce chiara, così che tutti sentano, chi è tuo padre”.
Il bambino ad un certo punto, avrebbe fissato il padre negli occhi dicendo “Ecco, questo è mio padre!”. A quel punto, Antonio rinvolgendosi all’uomo lo avrebbe invitato a prendere il figlio e amare la moglie che sicuramente meritava la sua riconoscenza.
Il cuore dell’avaro
Questo miracolo sarebbe avvenuto in una località della Toscana. Mentre si stavano celebrando i funerali di un uomo molto ricco, Antonio presente si sarebbe messo ad urlare, dopo essere stato colto da un’ispirazione.
Antonio avrebbe urlato dicendo che quel morto non andava sepolto in un luogo consacrato, perché quel cadavere non aveva un cuore. I presenti rimasero sconvolti da quelle parole. Alla fine, furono chiamati i medici, che aprirono il petto dell’uomo ed effettivamente il cuore non si trovava li ma sarebbe stato rinvenuto nella cassaforte, proprio dove si trovava conservato il denaro.
La predica ai Pesci
Come tutti sappiamo, San Francesco è conosciuto per la sua predica agli uccelli, mentre San’Antonio per la predica ai pesci. Questa si dice che sia avvenuta a Rimini, una città che era in mano agli eretici. Una volta arrivato in città il frate missionario, i capi avrebbero ordinato di chiuderlo in un muro di silenzio. Antonio si trovò così da solo, senza poter rivolgere a nessuno una sola parola.
Le chiese erano tutte vuote e anche quando passeggiava per strada, nessuno lo degnava di uno sguardo. Un giorno, arrivato al mare, si affacciò e iniziò a chiamare il suo uditorio. “Dal momento che voi dimostrate di essere indegni della parola di Dio, ecco, mi rivolgo ai pesci, per confondere più apertamente la vostra incredulità”. Queste le parole urlate da Antonio, alle quali i pesci risposero, affiorando a centinaia, migliaia, tutti ordinati e palpitanti.
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