E non ci abbandonare alla tentazione, dal 29 Novembre prima settimana dell’Avvento, il Padre Nostro si recita così. Una delle preghiere che più recitiamo nel mondo adotterà una nuova traduzione, e dal 29 Novembre sarà obbligatorio in ogni Chiesa.
Tuttavia, il nuovo Messale sarà pubblicato proprio dopo la Santa Pasqua. Il 12 Aprile 2020, la Santa Pasqua di quest’anno, vedrà dunque un importante cambiamento per la Chiesa. Quali sono i versi che cambiano?
Quando recitiamo il Padre Nostro, la traduzione della Cei ha previsto di cambiare un verso molto importante. Prima, infatti, abbiamo sempre detto “Non ci indurre in tentazione”. Come diremo adesso secondo la nuova traduzione dal greco.
La nuova traduzione, infatti, prevista dalla Cei, la Chiesa Episcopale Italiana, modificherà il Padre Nostro con “Non ci abbandonare alla tentazione.” Semplicemente la traduzione è stata rivista, e il primo a parlarne è il Monsignor Bruno Forte, che ha deciso di rilasciare l’anticipazione.
Il Padre Nostro: la preghiera cambia
Già durante il 2017, Papa Francesco aveva avanzato l’ipotesi che la frase del Padre Nostro non funzionasse. Perché Dio non ci induce in tentazione, ma a farlo è Satana, e questo è il suo mestiere per far perdere la fede ai credenti.
Il verbo dal greco è eisféro, e nella preghiera dal greco si legge “eisenénkes”. “Sono io a cadere, non è Dio che ci fa cadere in tentazione”, ha affermato Papa Francesco. E così numerosi studiosi di greco antico hanno cominciato a studiare la nuova traduzione.
Papa Francesco, inoltre, ha anche detto che il senso del verso è che, nel momento in cui Satana induce in tentazione, il Buon Padre cercherà di darci la mano e ci sorreggerà per resistere e soprattutto per avere la fede nel cuore.
Ufficialmente, nonostante dunque la pubblicazione del Padre Nostro avverrà dopo Pasqua, potremo recitare la nuova preghiera nelle chiese di tutta Italia dal 29 Novembre. Saranno anche presenti tanti opuscoli per prendere familiarità con il nuovo verso.