Infarto sintomi. L’infarto e le altre malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in Italia. Un infarto non sempre ci sorprende improvvisamente ma ci sono dei sintomi che lo precedono e che possono farci capire che è meglio stare in allerta.
Secondo uno studio dell’università di Harvard solo il 25% dei pazienti sarebbe colto da infarto senza la presenza di sintomi. Vediamo allora quali sono i sintomi più comuni che possono precedere un infarto da non ignorare ma sapendo che non sempre sono attribuiti a questa malattia cardiovascolare.
Dolore al petto
Questo è il sintomo più comune che segnala chi ha avuto un infarto ed è anche il sintomo più comune che i medici cercano per accertare la patologia. Si presenta con un dolore nella parte centrale dello sterno che si prolunga verso sinistra. Si può avvertire un forte peso sul petto o una decisa sensazione di pressione. Da non scambiare con sintomi legati a cattiva digestione.
Tosse
La presenza persistente di tosse può costituire un sintomo di un infarto in arrivo a causa dell’accumulo di fluido nei polmoni. Può succedere di espellere sangue durante la tosse.
Infarto, sintomi da non sottovalutare
Capogiri e vertigini
Giramenti di testa improvvisi possono precedere un infarto e rappresentare i sintomi di una imminente perdita di coscienza. Si possono accompagnare aritmie o altri scompensi cardiaci.
Forte senso di stanchezza
Stanchezza, affaticamento che arriva anche alcuni giorni o settimane prima, possono rappresentare un campanello d’allarme da non sottovalutare. Meglio rivolgersi ad un medico.
Dolori alle braccia
Soprattutto negli uomini i dolori di un infarto in corso partono dal petto ma possono protrarsi verso le braccia, spalle, gomiti ma anche mascella e addome. Un dolore continuo ed intermittente che a volte non si presenta al petto ma alle braccia.
Insonnia
La riduzione del livello di ossigeno nel sangue può provocare cambiamenti anche al ritmo del sonno causando insonnia. Una circostanza che per soggetti sani che non hanno mai avuto problemi a riposare può rappresentare un campanello d’allarme. Alcuni pazienti hanno rivelato di aver affrontato episodi di agitazione, ansia e insonnia nei mesi che hanno preceduto l’infarto.