Conoscete tutti la leggenda del filo rosso del destino? Nota come Akai Ito, è una delle credenze più diffuse in Giappone. In realtà, prende spunto da una antichissima leggenda cinese.
Tutti noi nasciamo con un filo rosso invisibile: lo abbiamo nel mignolo della mano, la sinistra. Questo filo rosso ha il compito di legarci alla nostra anima gemella.
In questo modo, non importa dove, quando o perché: la troveremo prima o poi. La storia che vi stiamo per raccontare ci serve per riflettere a fondo sull’amore. Tutto comincia nella Dinastia Tang.
Lui, un uomo di nome Wei, stava cercando una moglie: voleva una famiglia, dei figli. Insomma, la ricerca dell’amore lo portò un giorno a Song, una città.
Lì, un uomo gli disse che avrebbe potuto sposare la figlia del governatore. Poi, il giorno successivo, Wei fece un incontro. Si trovava al tempio, e c’era un vecchio: stava leggendo un libro, ma la lingua era a Wei sconosciuta.

Il filo rosso del destino
L’anziano signore gli rispose che era lì per intercedere a favore dell’amore. In realtà, era un defunto, un fantasma. Wei, ovviamente non credette alla sua storia.
Ma l’uomo gli disse: “La tua anima gemella ha tre anni. Dovrai attendere ancora quindici anni.”
L’uomo, a questo punto, era curioso di sapere chi fosse: andò con il vecchio dalla bambina, ma fu deluso di scoprire che non era bella né ricca. Prese una decisione: doveva morire. Così, inviò un suo servitore ad accoltellarla. Lo fece in mezzo agli occhi.
Ma la leggenda del filo rosso continua. Quattordici anni dopo, Wei incontra la ragazza a lui destinata. Il Governatore gli disse di prendere in sposa sua figlia: la ragazza aveva una cicatrice sugli occhi. Quando Wei le domandò come mai, la donna risposta che avevano tentato di ucciderla molto tempo addietro.
Siamo destinati al nostro amore, alla nostra anima gemella. Non importa dove, non importa quando, non importa perché.
Prima o poi, ci troveremo.