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Home » Miracoli e Testimonianze » La veste di Giovanni Paolo II diventò tutta nera. Ricordi e aneddoti sul Papa Santo

La veste di Giovanni Paolo II diventò tutta nera. Ricordi e aneddoti sul Papa Santo

Tanto si sa su Giovanni Paolo II, ma tanto altro è ancora inedito. Ecco il ricordo del suo fotografo personale.

Manuela Rizzo da Manuela Rizzo
14 Febbraio 2019
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Molto particolari i ricordi di Arturo Mari su Giovanni Paolo II, come quella volta che la sua veste divenne tutta nera. “E la veste del Papa diventò tutta nera!”, ricorda Arturo. Il giorno in cui la veste di Giovanni Paolo II si tinse di nero.

Sono tutti aneddoti, ricordi personali e inediti riguardanti Papa Karol. Uno di questi riguarda un episodio, in cui la veste del Papa divenne tutta nera o quando ancora l’aereo con a bordo Giovanni Paolo II rischiò di precipitare.

Nel corso di un’intervista, Arturo Mari ricorda il suo primo incontro con Giovanni Paolo II. Lo stesso ricorda di avere conosciuto Papa Giovanni Paolo II  durante il Concilio Vaticano II, quando lui era arcivescovo di Cracovia.

A presentargli Giovanni Paolo II fu il Card e ogni qualvolta Wyszynski, andava a Roma c’era sempre il modo di poterlo incontrare e soprattutto di salutarlo. Poi però un giorno, divenne Papa.

La veste di Giovanni Paolo II diventò nera

Mari racconta come una volta aperte le porte della Cappella Sistina, alla chiusura del Conclave, lui fu il primo ad entrare e se lo ritrovò davanti, tutto vestita di bianco.

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“Mi guardò con uno sguardo molto amorevole e mi fece una carezza. Il mio primo pensiero fu quello di scattare una foto, il mondo aspettava di vedere le fotografie del nuovo Papa. Poi feci un inchino e mi allontanai”, racconta Arturo Mari.

Riguardo lo scatto più bello, fatto insieme al Papa, Arturo Mari racconta: “Ero con lui 365 giorni l’anno, entravo con la mia macchina fotografica nell’appartamento papale alle 6.20 del mattino. La foto più bella secondo me è quella del suo ultimo Venerdì Santo, nel 2005, con il crocifisso in mano seduto nella sua cappella privata.

Ho colto un gesto che non ha visto nessuno: lui che prende il crocifisso lo poggia sulla testa, bacia il Cristo e poi lo poggia sul cuore. Questa foto ha fatto il giro del mondo e credo racchiuda il senso di tutto il suo pontificato”.

Lo stesso aggiunge, come essere stato il fotografo personale del Papa, ha comportato tanta d’iscrizione ma soprattutto tanta umiltà.

Il ricordo dell’attentato

Poi nel corso dell’intervista si passa a raccontare quel 13 maggio del 1981, ovvero il giorno in cui il Papa fu vittima di un attentato e quando lo stesso riuscì a scattare quelle famose fotografie di Papa Giovanni Paolo II colpito dai proiettili.

Il fotografo racconta di non ricordarsi come effettivamente sia riuscito a scattare quelle fotografie e di essersi subito accorto che qualcosa stava accadendo.

Racconta di un Papa sofferente, ma che non si lamentava e che quando fu portato al Gemelli e disteso per terra, l’unica cosa che disse per ben due volte fu: “Madonna mia, assistimi tu, Madonna Mia assistimi tu!”.

Il fotografo racconta ancora come Papa Giovanni Paolo II fosse sempre molto sorridente in pubblico, ma che comunque riusciva a commuoversi spesso, soprattutto quando andava in visita negli ospedali in Africa dove c’erano tanti bambini malati di AIDS.

L’ultima fotografia di Arturo con Papa Giovanni Paolo II non è stata mai pubblicata. E’ stata scattata quando il Papa si trovava già nella bara e il segretario Mons. Dziwisz e il cerimoniere, Mons. Marini, misero sul viso del Papa un biglietto bianco, come da protocollo.

Fu quello un momento molto commovente che sicuramente l’uomo non potrà mai dimenticare.

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