Chi ama le fave non può non conoscere questa misteriosa leggenda. Uno dei legumi migliori per la nostra salute, le fave sono utilizzate sin dai tempi passati. Una storia millenaria, nota per essere la carne dei poveri per le sue proprietà nutrizionali.
Già in Europa si cominciavano a coltivare le fave in tempi antichi, proprio perché davano all’organismo il giusto apporto di nutrienti di cui aveva bisogno. In particolare, sono molto amate per l’alto contenuto di proteine.
Tuttavia, gli Antichi Greci decisero di evitare il consumo di fave nella popolazione. Dobbiamo tornare molto indietro nel tempo per cercare di capire il motivo, quando ancora non esisteva la medicina moderna e gli strumenti attuali.
Era il V secolo a.C., e su una epigrafe si sconsigliava proprio di mangiare questo alimento. Al Santuario di Rodi, infatti, nessuno doveva mangiare le fave, in modo tale da mantenersi puri. Ma non è solo questo il motivo.
Riguardo alla purezza, infatti, la leggenda narra che fu Pitagora ad evitare ai suoi discepoli di ingerire questo legume. In poche parole, il filosofo greco affermava che dovessero mantenersi puri, per seguire al meglio il processo di purificazione.
Le fave, la leggenda
Un’altra leggenda, invece, è strettamente connessa alla malattia delle fave, ovvero il favismo. Pare, infatti, che questa patologia fosse molto diffusa in particolare al Sud delle Isole. Gli abitanti avevano cominciato a dare la colpa alle fave.
Solamente nei tempi dell’Antica Roma, divennero uno dei cibi non solo più consumati, ma anche in parte sacri. Infatti, rappresentavano per i Romani un evidente richiamo alla fecondità, e le usavano durante il rituale Floralia.
Per la Dea Flora, infatti, i Romani usavano questo simbolo per ricevere maggiori favoritismi. Anche Plinio il Vecchio spiegò in uno dei suoi scritti che molto spesso si regalavano le fave in segno augurio, in particolare durante la gravidanza.
Le davano ai neosposi oppure alle giovani madri proprio in augurio per un figlio maschio. Oggi, mangiare questo legume non solo porta fortuna, ma è uno dei più consigliati. Fa parte del nostro regime alimentare e della dieta in ogni regione, con prevalenza al Sud.