Parlava con gli angeli, la Santità di Edvige Carboni. E’ stata una mistica sarda, nata a Pozzomaggiore in provincia di Sassari il 2 maggio 1880. Si è trasferita a Roma, dove è morta nel 1952 all’età di 72 anni. Sin da ragazzina ha rinunciato alla scelta della vita religiosa e si è dedicata all’eroismo.
Ha servito la sua mamma, la sua nonna ed anche altri familiari purtroppo malati. Pare che in vita sia stata arricchita di diversi doni soprannaturali.
Le tante grazie, dopo la sua morte, portarono i Passionisti ad iniziare dei processi informativi sulla fama di santità.
Parlava con gli angeli, la storia di Edvige Carboni
Pare che Edvige parlasse con gli angeli sin da quando era bambina e pare che non avesse affatto paura.
“Gesù è tanto buono, specialmente verso i tribolati! La povera mamma tante volte mi mandava a fare la spesa di sera tardi; avevo paura di camminare specialmente in vie isolate. Ero piccola, ma ubbidivo alla mamma ed ero pronta ad ogni comando dei miei genitori. Paurosa, svelta, camminavo e, ad un tratto, mi vidi vicino il mio angelo custode che tutto affettuoso mi diceva:
“Non avere paura! Sono io vicino e ti sto facendo buona compagnia!” Discorrevamo e mi esortava ad essere sempre buona verso il prossimo. Io entravo nella casa per comprare ricotta e formaggio e Lui rimaneva fuori, poi di nuovo mi accompagnava fino alla porta della mia casa e spariva, lasciandomi tutta contenta della buona compagnia”.
Queste le parole della donna, scritte nel suo diario. Di lei ne ha parlato la sorella Paolina, proprio al processo di batificazione. “Ella era ricreata dalla beatificante visione degli angeli che le portavano la Santa comunione, le apparecchiavano persino l’altarino che serviva per comunicarla”.
“Sembrerebbe, da tante e concordanti testimonianze, che l’angelo custode della serva di Dio oltre che consigliarla nell’amare sempre di più il Signore, le desse un efficace aiuto in casa. Non dimentichiamo, d’altronde, che la beata Edvige Carboni trascorreva gran parte della sua giornata a casa, a pulire e ad assistere i suoi familiari. Era anche il suo angelo che prendeva il suo aspetto quando, in spirito, veniva trasportata fuori Pozzomaggiore o fuori Roma: erano, insomma, gli spiriti angelici che le facevano compagnia ovunque si trovasse”.
Questa la testimonianza del biografo della Carboni.