Il Santo del giorno 8 Aprile è San Dionigi di Corinto, un vescovo greco antico di Corinto. Vissuto durante il II secolo, la sua ricorrenza è l’8 Aprile, ed è ricordato in parte anche come martire, per quanto non ci siano delle ufficializzazioni.
Su di lui, giungono alcuni frammenti piuttosto importanti. Infatti, le sue parole ci mostrano una chiesa capace di grande carità, soprattutto nei tempi passati, quando ancora non si era fortemente affermata. Il suo unico obiettivo era di poter aiutare i più deboli.
“Avete ereditato dagli avi l’usanza di prendervi cura in vario modo di tutti i fratelli, e di inviare aiuti a molte Chiese presenti in ogni città; avete alleviato così le sofferenze dei bisognosi e siete venuti incontro ai fratelli condannati ai lavori forzati nelle miniere con quei sussidi che voi, o Romani, inviate da sempre, secondo l’usanza dei vostri padri.
E il vostro beato vescovo Sotero l’ha non solamente conservata, ma anche incrementata; egli li ha beneficiati con gli aiuti inviati ai santi ed esortando i fratelli con parole di beatitudine, come fa un padre affettuoso con i figli”
Santo del giorno 8 Aprile: San Dionigi di Corinto
Durante i secoli, non ci sono giunte numerose notizie e informazioni sulla sua vita. Tutto ciò che lo sappiamo lo dobbiamo a Girolamo ed Eusebio di Cesarea. Hanno tenuto alcuni frammenti delle sue lettere, che vi abbiamo mostrato prima.
Vissuto sotto il pontificato di Sotere, San Dionigi cercò di condividere le voci sulla religione, sulla spiritualità. Predicò infatti per i fedeli, non solo a Dionigi, ma anche nelle città e nelle province di altri vescovi, portando la parola di Dio.
Per quanto riguarda il suo culto, siamo soliti pregare e invocare l’aiuto di San Dionigi attraverso la frase qui di seguito. Un vescovo di grande ricordo, venerato dalla chiesa l’8 Aprile, che cercò di aprire i cuori alla fede in Gesù Cristo.
«Commemorazione di san Dionigi, vescovo di Corinto, che, dotato di una mirabile conoscenza della parola di Dio, istruì con la predicazione i fedeli della sua città e con lettere anche i vescovi di altre città e province.»