Pregare è come una medicina. Nel momento in cui preghiamo, attiviamo la funzione parasimpatica. Di conseguenza, si riducono la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Una parte del nostro cervello entra in una sorta di armonia assoluta.
Un balsamo, per il corpo, per l’anima. Così Herbert Benson, cardiologo che lavora ad Harvard, cominciò a discutere la tesi secondo la quale la preghiera è effettivamente una medicina.
Nel momento di raccoglimento, rilasciamo tutte le nostre preoccupazioni, lo stress e l’ansia, per entrare in uno stato più tranquillo. L’azione biochimica, che si innesta a seguito del rilassamento, è fondamentale.
Monica Urru ha trattato questo tema durante il VI Congresso Nazionale Simone, ovvero Società Italiana di Medicina e Benessere.
«La meraviglia delle ricerche internazionali infatti è quella di aver mostrato come gli effetti della preghiera vadano al di là della singola religione o del fatto di credere o meno in Dio», afferma la dottoressa Urru.
«Non a caso, a partire dal 1992, il neuroscienziato Andrew Newberg ha provato a verificare che cosa accadesse nel cervello di persone appartenenti a fedi diverse, dai monaci tibetani alle monache francescane, chiedendo loro di utilizzare le rispettive meditazioni o forme di preghiera durante l’esperimento.»
Pregare è come una medicina
Ma che cosa accade nello specifico? Quali sono i benefici che ricaviamo dalla preghiera? Perché pregare è come una medicina? A spiegarcelo è sempre la dottoressa Urru.
«I moderni esami diagnostici consentono di visualizzare le aree cerebrali coinvolte in questo meccanismo. Oltre ad aumentare l’attività della corteccia prefrontale, cioè la parte anteriore del lobo frontale che governa le emozioni, si mettono maggiormente in moto il nucleo caudato, l’insula e il giro del cingolo, tre centri implicati nella percezione della nostra unità con il tutto, oltre che importanti per memoria, apprendimento e innamoramento».
Significa che, quando preghiamo, ci sentiamo subito meglio. Ci affidiamo in quel momento a Dio, e dentro di noi si scatenano una serie di reazioni per cui l’organismo cerca di regolarsi. Di mantenere, dunque, un senso di stabilità.
«I benefici sembrano maggiori in chi prega tutti i giorni, perché i vari meccanismi avvengono in tempi più brevi: ecco perché molti studiosi, come Norman Doidge e Timothy R. Jennings, hanno parlato di un cervello modellato dal divino, come se l’attitudine a un uso rituale della preghiera ne accelerasse gli effetti sull’organismo.
Quello verso Dio è una sorta di sesto senso, da aggiungere agli altri cinque e allenare nel tempo, per non cadere nell’errore di interpretare la preghiera come una formula miracolosa, da usare quasi a comando».
Fondamentale la preghiera nella lotta alla depressione, poiché aumenta il livello della serotonina del sangue. La serotonina è un trasmettitore fondamentale per noi, perché contrasta la depressione, l’ansia e aiuta a gestire l’emotività.
Preghiera di Guarigione
Signore Gesù, ti adoro e ti ringrazio per la fede che mi hai dato nel battesimo. Tu sei il Figlio di Dio fatto uomo, tu sei il Messia Salvatore. In questo momento voglio dirti come Pietro: “Non c’è sotto il cielo altro nome dato agli uomini nel quale possiamo essere salvati”.
Ti accetto, Signore Gesù, nel mio cuore e nella mia vita: voglio che tu ne sia l’assoluto Signore. Perdona i miei peccati, come hai perdonato i peccati del paralitico del Vangelo. Purificami con il tuo sangue divino. Io metto ai tuoi piedi la mia sofferenza e la mia malattia.
Guariscimi, Signore, per il potere delle tue piaghe gloriose, per la tua croce, per il tuo Preziosissimo Sangue. Tu sei il buon Pastore e io sono una delle pecore del tuo ovile: abbi compassione di me. Tu sei il Gesù che ha detto: “Chiedete e vi sarà dato”.
Signore, il popolo della Galilea veniva a deporre i propri malati ai tuoi piedi e tu li guarivi. Tu sei sempre lo stesso, tu hai sempre la stessa potenza. Io credo che tu puoi guarirmi perché hai la medesima compassione che avevi per i malati che incontravi, perché tu sei la risurrezione e la vita.
Grazie, Gesù, per quanto farai: io accetto il tuo piano d’amore per me. Credo che mi manifesterai la tua gloria. Prima ancora di conoscere come interverrai, ti ringrazio e ti lodo. Amen.