Pregare non vuol dire trovare una giusta formula per poter convincere Dio di un qualcosa. Pregare vuol dire aprire a lui il nostro buio, le nostre paure e le nostre ansie.
Per questo motivo è bene ripetere giorno dopo giorno il Padre Nostro e ogni volta è sempre un gesto nuovo.
“Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate”, apre in questo modo il Vangelo.
La Preghiera: il significato del pregare
La preghiera, un pò come abbiamo già anticipato, non è un modo per poter provare una formula che possa convincere Dio di un qualcosa. Si tratta, altre sì, di un modo per poter aprire il nostro cuore a DIO.
La preghiera ci fa bene, fa bene al nostro spirito e ci spinge talvolta a trovare parole giuste per uscire da una situazione buia. Proprio da questo tunnel buio, sale a Dio un grido ovvero una richiesta di auto.
Proprio per questo Gesù ci ha insegnato la preghiera del Padre Nostro, una preghiera molto importante che ci viene insegnata sin dal catechismo.
Bisogna ricordarsi che pregare vuol dire chiamare Dio “Abba/Padre”. Parliamo con il Signore Dio e quindi ogni cosa assume un significato ben specifico.
“Sia fatta la tua volontà”, questa frase la possiamo dire soltanto nel caso in cui abbiamo la convinzione di sentirci amati. Soltanto la convinzione di sentirsi amati da qualcuno ci porta a chiedere il “pane quotidiano“.
“Non abbandonarmi alla tentazione ma liberami dal male”, solo la convinzione dell’amore ci fa pronunciare queste parole.
Effettivamente non servirebbe nemmeno pronunciare queste parole, perché la preghiera è fatta di parole che Dio sa già.
Il Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;
ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.» (Mt 6,7-15)