La mamma è sempre la mamma in ogni fase del proprio figlio e in ogni momento bello o difficile che debba affrontare. Essa è una figura fondamentale nella vita di ogni persona, capace di stare al nostro fianco in modo silenzioso ma aiutandoci nelle difficoltà della vita.
Abbiamo paura di sbagliare, di non fare le cose nel modo giusto. Di non capire i suoi bisogni, ma anche di lasciarci andare. Questo testo, trovato sul web, ci ha fatto molto riflettere e siamo certi che lo farà anche con voi. Ecco lo “sfogo” di una mamma.
“Mica posso stare tutto il tempo col seno di fuori! Si deve proprio attaccare ogni 10 minuti! E chi si occupa della casa! Chi cucina? E chi accoglie i parenti e gli amici? Ma io voglio uscire! Come faccio se deve mangiare di continuo! Così non è vita! Mi sento sciatta e sola.
Si attacca e piange. Mi sembra di non avere latte! Perché mio figlio piange? Cosa avrà? Avrà mica fame? Eh mi sa che non hai più latte, vedi se provi a dargli l’aggiunta come dorme? Ecco, perché aveva fame povero.
Secondo me dovresti far passare 3 ore tra una mangiata e l’altra, altrimenti non vivi. E se piange lascialo piangere che gli si aprono i polmoni.
La notte dagli il biberon così dorme di più. Guardalo come è furbo: così piccolo e già fa i capricci! Smette appena lo attacchi! Ah povera te, cosa ti aspetta!”
Sei una mamma? il bellissimo testo da leggere

“Ciao mamma, Sono il tuo piccino. Mi trovavo al caldo nella tua pancia, non conoscevo la fame, il freddo, la luce e le sensazioni di avere addosso vestiti e pannoloni. Sentivo la tua voce, il fruscio continuo del tuo sangue e qualche rumore di tutti i giorni.
Ero sempre attacco a te, cullato stretto. Poi sono stato messo all’improvviso in una condizione nuova: i polmoni si sono riempiti di aria, ho sentito per la prima volta la mia voce. La luce. Il freddo. Il caldo. La paura. Poi ho sentito la tua voce.
E la tua pelle e le tue braccia. C’è qualcosa di caldo da mettere nel pancino, ma tu continua ad abbracciarmi e tenermi avvolto, non lasciarmi perché ho paura.
Mi attacco ogni dieci minuti perché ho bisogno di te. Ogni tanto è fame, ogni tanto è sete ma tante volte è solo il mio modo per sapere che ci sei ancora. Di a parenti ed amici che sono tanto bello anche in foto perché ora voglio stare solo con te.
Tienimi vicino. Fa cucinare papà oppure scongela quello che avevi preparato prima del mio arrivo. Non è ora di fare master chef mamma. È ora di scoprire insieme come possiamo vivere separati ma pur sempre vicini. Non ascoltare gli altri.
Non faccio i capricci e non voglio il biberon. Il tuo latte mi basta, sono piccino e ci metto tanto a nutrirmi, alle volte mi addormento e fai una cosa: quando dormo io, dormi anche tu. Lo so che ti senti stanca. Ma non durerà in eterno questa parentesi. Usciamo mamma.
Tienimi in fascia, attaccato a te ed andiamo dove vuoi. Io non ho bisogno di altro, solo di te. Aiutami a diventare grande, non farmi piangere, il mio pianto è molto più di una capriccio ma è paura di morire. Posso sopravvivere solo con te.
Tienimi addosso mamma, sono piccino. Presto scoprirò il mondo intorno ed avrò più fiducia. Fammi crescere sereno. Ci vuole un istante a diventare grandi. Rilassati mammina, spegni la luce. Stenditi accanto a me. Infilami nella maglia e tienimi attaccato. Ripeti a tutti e due che andrà bene.
Chiudi fuori dalla porta i consigli non richiesti. Stiamo vicini mamma, vicini come lo siamo stati fino a ieri, quando ero dentro di te.”