Un miracolo della Santuzza, ho sognato La Santa, ora sono mamma.Un’altro miracolo della Patrona di Palermo, recentemente abbiamo parlato della “Santuzza”, donna eremita poi patrona protettrice di Palermo che dalla città siciliana scacciò la peste nel 1600.
Già allora fece miracoli garantendo la guarigione di una donna gravemente malata e la salvezza di un popolo, eppure non smette mai di stupire: ancora oggi Santa Rosalia fa un miracolo.
E’ stato Filippo Sarullo, il parroco della Cattedrale, a raccontare quanto di miracoloso ancora una volta è accaduto. Lo ha rivelato negli attimi precedenti la processione in onore della stessa Santa, nel corso della messa.
Una donna del Lazio, in provincia di Roma, aveva appreso dal proprio medico l’affliggente notizia di non poter avere figli. Questo ardente desiderio che portava nel cuore già da ben due anni sembrava ormai infranto,poi avviene il miracolo.
Un miracolo della Santuzza: La Patrona di Palermo
E’ il sito del Giornale di Sicilia ad aver riferito il prodigioso avvenimento del 2011. Durante il sonno una donna le ha parlato, dicendole che avrebbe avuto dei figli accarezzandola dolcemente. Così lei, dapprima triste e scoraggiata, ha fatto una ricerca su internet per capire chi fosse l’angelica signora misteriosa, da li scopre che la donna del sogno era Santa Rosalia.
Soltanto un mese più tardi ha scoperto di portare in grembo una vita. Il bambino che tanto a lungo e con tanto amore aveva sperato di avere ora era con lei.
In seguito è divenuta madre di ben due gemelli e ha dato un secondo nome alla femminuccia, “Rosalia”, che sarà sempre la testimonianza della grandezza della Beata.
Tutta la famiglia si è recata presso le reliquie della Santa, contenute in un’urna d’argento, dove la donna ha pregato con immensa gioia e gratitudine. Ha donato inoltre alla Cattedrale due medagliette d’oro con l’incisione dei nomi dei suoi due amati figli.
Questa è l’ennesimo miracolo della Santuzza degno di lode e memoria: ci invita a pregare senza perdere mai la speranza perché c’è sempre qualcuno che ci illumina la strada. Che conduca lungo la via della guarigione, della salvezza o della nascita di una nuova vita fuori e dentro di noi, una cosa è certa: non siamo soli perché l’amore di Dio non ci abbandona mai.
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