Così come accade sempre in questo periodo, ogni anno è allarme zecche nel nostro paese. La cosa più grave è che nella metà dei casi purtroppo, non ci si accorge di essere morsi da una zecca. Le conseguenze, però, possono essere davvero molto gravi.
L’allarme è lanciato dagli esperti della Società italiana malattie infettive e tropicali, che in seguito al ricovero di un gran numero di persone nel nostro paese, ha messo in guardia dicendo che i morsi della Zecca possono provocare dei danni permanenti che possono arrivare alla paralisi ed anche in alcuni casi purtroppo anche alla morte.
Allarme zecche: prevenzione e malattia
Si può comunque cercare di prevenire, magari evitando di fare delle passeggiate nei boschi oppure farlo con un abbigliamento adeguato.
La patologia trasmessa dalle zecche è la meningoencefalite che si contrae perlopiù nel periodo primaverile e in quello estivo, ed è una malattia virale acuta che va ad intaccare il sistema nervoso centrale. Questa è particolarmente più diffusa nel Nord Est Italia e circa il 90% dei casi non ne presenta dei sintomi e soltanto nel 2% può rivelarsi letale.
Inizialmente questa malattia appare come una semplice influenza ma nel giro di pochi giorni cominciano a manifestarsi le conseguenze più gravi.
La diagnosi può essere piuttosto tardiva, perché il morso della Zecca come abbiamo detto, nella maggior parte dei casi non viene avvertito. Questo per il semplice fatto che nella saliva dell’animale esiste una sostanza che ha un effetto anestetico.
Nel dubbio comunque bisogna cercare di informarsi e di informare anche sui viaggi che si sono fatti nel mese precedente la comparsa dei sintomi, tutti elementi che possono aiutare il medico a diagnosticare la patologia.
Inizialmente questa malattia appare come una semplice influenza ma nel giro di pochi giorni cominciano a manifestarsi le conseguenze più gravi.
La diagnosi può essere piuttosto tardiva, perché il morso della Zecca come abbiamo detto, nella maggior parte dei casi non viene avvertito. Questo per il semplice fatto che nella saliva dell’animale esiste una sostanza che ha un effetto anestetico.
Nel dubbio comunque bisogna cercare di informarsi e di informare anche sui viaggi che si sono fatti nel mese precedente la comparsa dei sintomi, tutti elementi che possono aiutare il medico a diagnosticare la patologia.
Storia
La malattia pare sia stata identificata per la prima volta nel nostro paese nel 1994 e nella provincia di Belluno, dove sembra che negli ultimi anni si siano verificati in maggior numero di casi. I maggiori vettori ma anche serbatoi di questa malattia sono le zecche ixodes ricinus e Ixodes persulcatus.
Vaccino
“Questa malattia esiste e non va sottovalutata. Ma si può prevenire con il vaccino. Occorre sensibilizzare non soltanto le persone, ma anche il mondo medico, che a volte è incapace di riconoscere queste patologie in quanto ritenute improbabili. Anche il morso potrebbe non essere avvertito: più della metà dei malati ha scoperto di poter essere infettato soltanto dopo analisi approfondite”.
E’ questo quanto riferito per lo più da Ermenegildo Francavilla, ovvero il direttore Unità Operativa di malattie infettive Ospedale di Belluno nonché membro simit.
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